Corriere del Trentino

Via Suffragio, da domani la chiusura al traffico Residenti arrabbiati, il sindaco Ianeselli media

Via Suffragio pedonalizz­ata, residenti arrabbiati

- Do. Ba.

Da domani via Suffragio sarà chiusa al traffico. Per tre mesi, in via sperimenta­le, saranno tolti tutti i parcheggi, sarà vietato l’ingresso — salvo emergenze — tra le 17 e le 24 e nelle restanti ore della giornata sarà permesso l’attraversa­mento della via ma non la sosta, se non per carico-scarico. La decisione è stata comunicata ieri ai residenti dal sindaco e dal presidente della circoscriz­ione, in un’assemblea al parco San Marco. Un’assemblea che ha registrato l’opposizion­e più o meno forte di chi in via Suffragio ci abita, che non vuole rinunciare alla comodità di parcheggia­re sotto casa o di poter accedere in ogni ora nei pressi dell’abitazione. «Ci sono scelte in cui un’amministra­zione crede — ha detto il sindaco — e noi crediamo in questa scelta. Siamo convinti che via Suffragio possa migliorare, come è migliorata San Martino senz’auto. E la nostra idea di città va oltre l’auto, non l’idea che ciascuno debba avere il diritto di parcheggia­re sotto casa perché non vuole fare cinque minuti a piedi». I minuti che distano dall’Autosilo, dove i residenti potranno avere un posto a prezzo vantaggios­o: «Solo 20 euro al mese per lo stallo all’ultimo piano scoperto, 40 al mese per il parcheggio al chiuso», ha spiegato il presidente di Trentino Mobilità, Cristiano Mosca. I residenti hanno opposto le loro ragioni, chiedendo che almeno fosse ampliata la fascia oraria di accesso per carico-scarico. E su questo da parte del sindaco — presente con il vicesindac­o Roberto Stanchina, il presidente della circoscriz­ione Claudio Geat e il consiglier­e circoscriz­ionale Federico Zappini — c’è stata un’apertura: «Sugli orari di accesso vediamo di trovare una mediazione». Sulla via verrà istituito il doppio senso ciclabile, verrà rivista la disposizio­ne dell’arredo urbano per migliorare l’aspetto e il decoro della strada. E c’è l’impegno di intervenir­e anche sui sottoporti­ci, di proprietà privata, «per verificare la fattibilit­à di un accordo tra pubblico e privato per la loro riqualific­azione».

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