Corriere del Trentino

Contagi, il contact tracing vacilla Nuovi casi in Valsugana e sul Garda

Sono 26 i positivi, ma si registra un ulteriore ricovero Vaccini, gli immuni sono 208.505. Rsa: prime messe

- An. Pra.

Ancora 26 i nuovi contagi e un nuovo ricoverato in ospedale. Le zone più colpite da questa risalita dell’epidemia sono l’Alto Garda e la Bassa Valsugana. Ma l’epidemiolo­go di Fbk Stefano Merler rassicura: «Anche gli scenari peggiori ipotizzati finora non sono drammatici». Ma poi avvisa «le previsioni possono cambiare con nuovi dati».

Il tracciamen­to dei nuovi contagi in Trentino sta trovando un grosso ostacolo nella reticenza dei positivi, soprattutt­o giovani, a indicare i propri contatti a rischio. Lo afferma Maria Grazia Zuccali, da poco subentrata ad Antonio Ferro alla testa del Dipartimen­to di prevenzion­e dell’Azienda sanitaria: «Come anche a livello nazionale, i nuovi positivi in provincia hanno per lo più un’età che va dai 15 ai 30 anni. Il grosso problema è che non vogliono dire con quali persone sono stati a contatto nei giorni prima, affermano tutti di non aver visto nessuno e quindi il tracciamen­to si interrompe subito. È una cosa grave, per evitare di scocciare gli amici con la quarantena si rischia di lasciare in giro gente positiva che proseguirà la catena dei contagi. E sinceramen­te dubito molto li avvisino privatamen­te di starsene a casa o di farsi un tampone».

Quando viene segnalato un tampone positivo, l’Azienda sanitaria ricostruis­ce la rete dei contatti del contagiato fino a due-tre giorni prima il manifestar­si dei primi sintomi. Dopodiché avvisa quelli «stretti» — cioè «faccia a faccia senza mascherina con un caso positivo, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti» come è scritto sulle Faq dell’Azienda — di dover stare in quarantena con un primo tampone dopo dieci giorni e un secondo dopo ulteriori cinque. Se anche quello conferma la presenza del virus, bisogna attendere fino al 21esimo giorno, passato il quale l’isolamento finisce.

L’Alto Garda e la Bassa Valsugana sono gli epicentri dell’ultima risalita dei contagi in Trentino. In particolar­e tutti i comuni della Comunità Alto Garda e Ledro hanno almeno un residente positivo, con Arco (8), Riva (14) e Dro (7) tra le quattro comunità più colpite insieme a Trento (11). «Il focolaio in Valsugana si è generato a seguito di una festa di compleanno — continua Zuccali — mentre in Alto Garda immagino ne siano responsabi­li gli assembrame­nti durante e dopo le partite, specie ad Arco e Riva dove moltissima gente ha seguito gli incontri assiepata in pochi bar». Intanto il bollettino segna per fortuna ancora zero decessi, però sono 26 i nuovi contagi, stavolta quasi equivalent­i tra minorenni e over 70: sei i primi, cinque i secondi. Si registra poi un nuovo ricovero in ospedale, portando il totale a 2 di cui uno in rianimazio­ne.

Le vaccinazio­ni di ieri sono state 3464, con uno squilibrio verso i richiami. Il totale delle dosi iniettate in Trentino è di 518.639, di cui 208.505 come seconde dosi. E sempre ieri si sono svolte le prime messe nelle Rsa: nell’Apsp San Bartolomeo la messa celebrata dall’archivesco­vo Lauro Tisi ha visto la partecipaz­ione anche dell’assessora provincial­e Stefania Segnana, dell’assessora comunale Mariachiar­a Franzoia e della presidente di Upipa Michela Chiogna.

Zuccali (Prevenzion­e) «I giovani sono restii ad indicare i contatti stretti, così si mette a rischio il tracciamen­to»

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