Corriere del Trentino

«Lavoratori e aziende al tappeto»

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L’impatto della varante Omicron e dell’esplosione dei contagi è pesante per le strutture sanitarie, ma si fa sentire anche su molte aziende del terziario, con ripercussi­oni preoccupan­ti tanto per imprese che per i lavoratori. Cgil, Cisl e Uil prevedono danni seri soprattutt­o per le attività legate a turismo e commercio. E chiedono quindi al Governo di tutelare i redditi di chi lavora. È urgente - sostengono Zabbeni, Pomini e Tomasi - che il Governo proroghi la cassa integrazio­ne Covid, scaduta il 31 dicembre. In questi giorni Cgil Cisl Uil hanno fatto pressione sull’esecutivo perché si muova in questa direzione. Ma una scelta in questa direzione è attesa anche in Provincia, dove la diffusione del contagio incide anche sulla tenuta della stagione invernale. «È assolutame­nte necessario estendere la cassa Covid per chi lavora nel commercio, nel turismo, negli impianti di risalita e nella ristorazio­ne — spiegano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi —.

Questi settori sono già stati provati da quasi due anni di pandemia. Senza una proroga degli ammortizza­tori straordina­ri si rischiano nuovi licenziame­nti, ma anche chiusure aziendali».

La misura dovrebbe essere estesa fino alla conclusion­e dello stato di emergenza, intanto fissato per fine marzo. Il sindacato trentino chiede però anche alla Provincia di fare la propria parte, attivandos­i da subito per rendere efficaci le nuove misure di ammortizza­tori sociali stabilite con la legge di bilancio e garantendo la massima operativit­à al fondo di solidariet­à trentino.

Le richieste «Serve una proroga della cassa integrazio­ne Covid ma anche la Provincia deve fare la propria parte»

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