Corriere del Trentino

Chaslin dirige la Haydn Note di Wagner e Brahms

Il maestro francese sul podio domani a Silandro, poi a Bolzano e a Trento «Devo tutto a Boulez e Barenboim, lavorare con loro mi ha formato»

- Giancarlo Riccio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il maestro Frédéric Chaslin dirigerà l’orchestra Haydn domani a Silandro, Casa della Cultura alle 20, martedì a l l ’a u d i to r i u m d i B o l z a n o stessa ora, mercoledì all’auditorium di Trento alle 20.30.

In programma di Wagner Idillio di Sigfrido e di Brahms la Serenata n. 1 in re maggiore, op. 11. Direttore d’orchestra, compositor­e, pianista e scrittore, Frédéric Chaslin è nato a Parigi dove si è perfeziona­to al Mozarteum di Salisburgo. Ha iniziato la sua carriera come assistente di Daniel Barenboim a Parigi. È stato direttore musicale all’Opera di Rouen, Jerusalem Symphony Orchestra, al Nationalth­eater di Mannheim, all’Opera di Santa Fe e ancora alla Jerusalem Symphony, fino a oggi.

Maestro Chaslin, com’è il p ro g r a mma c h e p o r t a in Trentino-Alto Adige?

«Sono tutti pezzi molto vicini al mio cuore, li ho incontrati e studiati da giovane, l’Idilliio di Sigfrido quando ero a Bayreuth e più tardi direttore musicale a Mannheim. Brahms ha caratteriz­zato tutta la mia formazione a Salisburgo e Vienna. Un programma di nostalgia, direi»

Lei ha grande esperienza anche nell’opera lirica.

«I miei eventi si dividono perfettame­nte al 50% di repertorio lirico e al 50% di sinfonico. Del resto sono stato per 24 anni sul podio della Gerusaleme Sinfonia, dirigendo più di 84 programmi diversi, 3 cicli completi delle sinfonie di Beethoven e tanti altri».

Ha studiato a Parigi e al Mozarteum di Salisburgo: si sente musicista europeo?

«Per forza. Però, quando ho cominciato a lavorare e a vivere negli St a t i Uniti dopo il 2000, soprattutt­o a New York e alla Santa Fe Opera sono dive n u to mol to a mer i c a n o . Specialmen­te questo ha influenzat­o le mie composizio­ni, tanto che i miei amici mi hanno definito “il francese più americano che c’è”».

Le sue esperienze profession­ali con Barenboim e con Boulez?

«Sicurament­e è essenziale trasmetter­e competenze ai giovani. Sono molto grato a questi due maestri per avermi aiutato nel mio cammino verso il podio. Due artisti così diversi, questo mi ha dato la possibilit­à di avere un panorama molto ampio, poi con loro ho potuto lavorare anche con altri direttori leggendari come Giulini, Solti, Mehta e tanti altri».

Insegnerà direzione d’orchestra?

«Non credo che si possa insegnare direzione d’orchestra. Dico sempre che l’unico profe s s o re di un di r e t to r e d’orchestra è l’orchestra. Con Boulez e Barenboim ero un assistente attivo, dirigevo parte delle prove, al pianoforte facevo le prove con cantanti. Loro due non mi hanno dato lezione di direzione. Mi hanno chiesto di osservarli e apprendere osservando. E io faccio così con i più giovani, li invito a venire alle prove, a osservare».

Quale spazio occupa la scrittura musicale, da compositor­e?

«La mia casa editrice, Universal Edition a Vienna, ha già 27 opere in catalogo, di cui 23 pezzi vocali o strumental­i e 4 opere liriche. Spero un giorno di dedicarmi al 100% a comporre e dirigere le mie composizio­ni».

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Talento Frédéric Chaslin di Parigi dirigerà l’orchestra Haydn È direttore d’orchestra, compositor­e, pianista e scrittore

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