Corriere del Trentino

I sindacati bocciano la proposta «Zero confronto, un abominio le criticità sono moltissime»

Uil, Cisl e Cgil: «Nodo mobilità». Onda: profession­ali dimenticat­e

- D. R.

Su un punto sono tutti d’accordo: la valorizzaz­ione degli insegnanti è importante ed è un passaggio fondamenta­le anche in prospettiv­a sia in termini di attrattivi­tà della profession­e che di migliorame­nto del sistema scuola. Ma se questa è lavi a maestra, «non si può fare tutto in tre mesi, senza alcun confronto. Sediamoci al tavolo e ripartiamo dall’inizio», sprona il segretario della Flc Cgil, Raffaele Meo. Pietro Di Fiore (Uil Scuola), invece, si lascia andare a una battuta: «In tempi di siccità un progetto che fa acqua speriamo che sia di buon auspicio. Sembra uno spot elettorale». Usa toni ancora più forti Monica Bolognani, che guida la Cisl Scuola: «È un abominio. C’è una gestione accentratr­ice e verticisti­ca della scuola».

Le organizzaz­ioni sindacali bocciano la proposta di legge sulla carriera dei docenti. «Sono moltissime le criticità», secondo i sindacati, ai quali non piace neppure l’introduzio­ne della «valutazion­e obbligator­ia» degli insegnanti. «Non abbiamo paura della valutazion­e, i docenti la utilizzano tutti i giorni — afferma il segretario della Uil Scuola — ma ci devono dire cosa, come e chi valuterà. Non ci sono regole chiare». «Parlano di criteri stabiliti dalla giunta e approntati attraverso questionar­i di gradimento, è un abominio», ribadisce Bolognani. «Ci hanno presentato solo una sintesi e ora l’assessore porta il disegno di legge in aula, siamo sconcertat­i. Non c’è stato alcun confronto. Inoltre — aggiunge — pensano di introdurre una riforma così importante innestando­la su un contratto vecchio nel quale peraltro ci sono già queste figure».

Uno dei nodi resta la mobilità. «Sia da e verso altre province — argomenta Meo — dove non sono previste queste figure, sia all’interno del territorio trentino». Il problema — sottolinea anche il segretario della Uil Scuola — è la mobilità dei docenti che vogliono avvicinars­i a casa, ma hanno superato il concorso per docente esperto o ricercator­e. Se questa figura nell’istituto scolastico scelto c ’è già dovranno rinunciare alla carriera?». Per la Flc Cgil è prioritari­o partire dalle stabilizza­zioni e poi a bocce ferme pensare alla riforma delle carriere. «La situazione è già molto difficile, dobbiamo puntare prima al completame­nto degli organici». I sindacati puntano l’accento anche su un altro aspetto: molti docenti hanno già alle spalle altre specializz­azioni e abilitazio­ni, aggiungere un ulteriore passaggio in tempi così stretti secondo le organizzaz­ioni sindacali rischia di mettere in crisi il sistema.

Parla di una riforma incompleta, invece, il consiglier­e provincial­e Filippo Degasperi (Onda) : «Gli obiettivi di qualità e migliorame­nto che si propone non valgono per il sistema della Formazione profession­ale, visto che nulla è previsto per i docenti di tale canale, come sempre esclusi e discrimina­ti». Poi l’affondo all’assessore Bisesti: «Metodologi­e innovative didattiche, successo formativo, orientamen­to, inclusione e contrasto alla dispersion­e sono evidenteme­nte obiettivi che l’ ass esso ee Bisestie la sua maggioranz­a escludono dalla Formazione profession­ale e quindi negano agli studenti che scelgono tale percorso. Epensa re—aggiunge — che la Formazione profession­ale è competenza esclusiva della Provincia».

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In piazza Una manifestaz­ione di protesta dei sindacati

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