Corriere del Trentino

«Senza superbonus a rischio 2500 lavoratori e 20 milioni di euro»

Filleal e Feneal in corteo a Torino il 1 aprile: «Con le attuali modifiche si penalizzan­o solamente i redditi più bassi»

- Monica Malfatti

Quasi 2.500 persone che rischiano il posto, decine di milioni di euro spariti dai salari e un patrimonio immobiliar­e che presenta ancora due case su cinque in forte necessità di lavori. Che, a questo punto, difficilme­nte potranno essere sistemate e quindi continuera­nno a disperdere energia e a inquinare.

Nel giorno in cui sono ripresi in Parlamento i lavori della Commission­e finanze, incaricata di votare gli ultimi emendament­i al Decreto super bonus, Fil le al eFe ne al hanno annunciato il supporto delle sigle sindacali trentine alla mobilitazi­one nazionale prevista per il 1° aprile, quando in tutta Italia si scenderà in piazza per «salvare» la misura.

«Mettere mano al Superbonus 110% con modifiche tanto repentine è stata un’operazione sbagliata — ha dichiarato, in apertura di conferenza stampa, Matteo Salvetti di Feneal del Trentino — Le politiche del Governo finiscono per tagliare drasticame­nte il lavoro dell’edilizia privata, con un peggiorame­nto della sicurezza per i lavoratori negli appalti pubblici, meno qualità e meno sostenibil­ità».

In provincia, con la cancellazi­one degli sgravi fiscali, si stima la perdita di 2.445 lavoratori: una contrazion­e del 16% che si traduce in una perdita di salari per 20 milioni di euro, al netto delle relative imposte.

«Gli edifici sono elementi fortemente energivori — ha proseguito Sa lv etti—che consumano il 40% dell’energia e producono il 36% dei gas serra. Lavorare per la loro riqualific­azione energetica è imprescind­ibile, tanto più se pensiamo a come il 40% delle abitazioni necessiti a oggi di interventi di efficienta­mento».

A preoccupar­e è la frammentaz­ione che potrà crearsi fra chi sarà in grado di portare avanti questi interventi e chi invece dovrà rinunciarv­i, rendendo la propria abitazione meno appetibile per i mercati del futuro. «Si andranno a penalizzar­e i redditi più bassi, un effetto contrario al risultato che si voleva ottenere — ha commentato Giampaolo Mastro giuseppe, di Fil le a del Trentino — Chiediamo dunque un ripristino della misura, adeguatame­nte rimodulata».

E a proposito delle opportune rimodulazi­oni, Filleale Feneald enunciano una retorica volta a demonizzar­e il Super bonus egli effetti degli illeciti che lo riguardano :« Secondo una relazione della guardia di finanza — ha puntualizz­ato Mastrogius­eppe — solo il 4,5% degli illeciti commessi sui bonus riguarda il superbonus 110%, mentre il rimanente 95,5% coinvolge altre tipologie di incentivi statali».

«Non solo le frodi sono meno di quanto dichiarato — ha concluso Sa lv etti—ma occorre cambiare mentalità nell’ approcciar­si alla questione: di fronte all’urgenza di una transizion­e ecologica seria non si può far passare il messaggio che l’importo messo in campo per attuarla sia più dirimente».

Tradotto: investire nel futuro di un comparto che ha anche contribuit­o, nell’immediato post-pandemia, al rilancio del Pil, non sarà mai uno spreco di denaro pubblico.

Fillea e Feneal del Trentino infine hanno sostenutol­a mobilitazi­one nazionale che vedrà gli edili scendere in piazza il 1° aprile a Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari. Daranno, quindi, il proprio supporto con l’invio di una delegazion­e provincial­e proprio nel capoluogo piemontese.

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Settore in crisi L’edilizia soffre da anni ma durante il Covid ha saputo ripartire anche grazie alle misure statali

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