Ciclovia del Garda, ambientalisti all’attacco «Impatti troppo alti e costi lievitati»
Il caso a «Report». E Fugatti sfugge alle telecamere
«Un serpente metallico che si aggrappa alla roccia». La definizione è di Manuela Baldracchi: domenica sera, nell’annunciato servizio di «Report» sul contestato progetto di Ciclovia del Garda, la presidente trentina di Italia Nostra — insieme ai rappresentanti del Coordinamento interregionale tutela d e l Ga rd a — h a r i b a d i to i punti critici dell’intervento che interessa anche la sponda trentina del lago. Insistendo sui costi lievitati rispetto alla cifre iniziali, sui rischi ambientali e idrogeologici (soprattutto dopo le frane che si sono verificate in quella zona), sugli impatti paesaggistici di una passerella a sbalzo sul lago.
«La ciclovia — ha sottolineato Baldracchi durante il servizio, invitando a pensare l’infrastruttura dal basso, all’altezza del lago — non è quella delle riviste patinate. Si tratta di un percorso che ha el ementi di sostegno che si infilano nella roccia per metri». E che avrà un impatto ancora più importante, è l’accusa di Italia nostra, nel tratto trentino: r i s petto a l l a soluzione scelta nella zona di Limone, infatti, in Trentino si prevede una passerella a sbalzo coperta da una tettoia pensata per proteggere gli utenti da eventuali cadute di sassi. «Una tettoia — è l’obiezione di Baldracchi — che riparerà solo dai sassolini e non certo da frane come quelle che cadono ultimamente».
Nel servizio di «Report», non a caso, sono state riproposte le immagini della frana di metà dicembre tra Limone e Riva del Garda. «La ciclovia — ha incalzato anche Paolo Matteotti del Coordinamento interregionale tutela del Garda — è ancorata in maniera pesante alle pareti. Se si osserva da sopra, questo impatto non si vede. Ma va considerato il contesto». E del rischio di frane ha parlato anche Luca Trentini, anche lui del Coordinamento. «Gli eventi franosi — è stata la risposta, raccolta da Report, del commissario
Italia Nostra «Serpente metallico che si aggrappa alla roccia In Trentino grave danno»
straordinario della Ciclovia Francesco Misdaris — sono imprevedibili». E per questo, ha aggiunto, «sono state messe in atto opere di mitigazione del rischio». Ma gli ambientalisti hanno ribadito anche il
nodo dei costi e dell’aumento previsto negli anni: «Si arriverà a una spesa di 900 milioni». Di più: «Un chilometro di ciclovia costerà come un chilometro di viadotto autostradale».
Obiezioni e critiche che sono state quindi riportate verso Piazza Dante. Chiedendo conto prima all’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni. «Il tratto della Ciclovia del Garda che è già stato realizzato — ha risposto Failoni — è diventato un richiamo unico a livello mondiale». E interrogato sulle sue dichiarazioni rivolte agli ambientalisti, l’assessore ha chiarito: «C’è un progetto che in Lombardia è già partito. Chi doveva essere ascoltato è stato ascoltato. Ora è tempo di andare avanti».
Più difficile l’«impresa» di spuntare una dichiarazione al governatore Maurizio Fugatti. Raggiunto in consiglio provinciale dalla giornalista di «Report», il presidente della Provincia ha messo subito in chiaro: «Non parlo». Sfuggendo poi alle diverse incursioni della giornalista.
Failoni «È un richiamo di livello mondiale L’operazione ascolto c’è stata: ora si procede»