Corriere del Trentino

«Investimen­to inutile, meglio puntare sulla prevenzion­e»

- Ti. Gro.

«Dal punto di vista tecnico è fattibile ma è estremamen­te complicato e costoso da gestire», questo il parere di Alessandro De Guelmi, l’ex veterinari­o che per anni ha seguito le operazioni di cattura in provincia di Trento, in merito alla possibilit­à di realizzare un piano struttural­e per la sterilizza­zione dei plantigrad­i.

«Ho l’impression­e che si eviti sempre di fare le cose basilari, come concentrar­si sulla prevenzion­e, il monitoragg­io e la ricerca», sottolinea De Guelmi. In sostanza, per l’ex veterinari­o si tratta di un «investimen­to inutile»: «La sterilizza­zione di una femmina di orso selvatica non è mai stata tentata, figurarsi un intero progetto su più esemplari». Come conferma De Guelmi la sterilizza­zione, con le giuste attrezzatu­re, potrebbe persino essere eseguita sul posto: tuttavia si tratterebb­e di operazioni estremamen­te costose che rischiereb­bero comunque di non risolvere la situazione. «La sterilizza­zione potrebbe essere d’aiuto in determinat­i momenti, la metà degli attacchi è legata a una femmina con cuccioli e un’orsa particolar­mente aggressiva potrebbe essere sottoposta a un’operazione per ridurre i rischi di attacchi, ma ritengo che gli esemplari pericolosi vadano abbattuti». Quest’ultima un’eventualit­à che ha sempre messo in difficoltà il ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che non a caso ha incaricato l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) di redigere un piano per la gestione dei grandi carnivori che comprenda anche la sterilizza­zione. Va detto che in passato era stata la stessa Provincia di Trento a scartare quest’ipotesi, nonostante la disponibil­ità di alcuni esperti. La proposta era s t a t a a va n z a t a con l’obiettivo di rendere meno pericolosa Jj4, l’orsa che ha aggredito e ucciso Andrea Papi ma che prima di quel drammatico episodio si era resa responsabi­le dell’attacco a due cacciatori e aveva inseguito un ciclista.

«Ripeto, è inutile investire in operazioni di questo tipo, meglio impegnare le risorse per fare informazio­ne con la cittadinan­za mentre il personale lo utilizzere­i in modi migliori, per monitorare gli orsi e per fare ricerca e prevenzion­e. Negli ultimi anni — conclude De Guelmi — tutte queste cose sono mancate in provincia di Trento e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Anche se dal punto di vista tecnico sarebbe fattibile, una simile operazione non è mai stata tentata su una femmina allo stato selvatico

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