Corriere del Trentino

Affitta una stanza da una famiglia, abusata dal figlio rientrato ubriaco

Il dramma di una trentenne. Era stata percossa anche dal padre durante un diverbio in casa

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Aveva trovato una stanza in affitto in unapp artamento della città da unaf amiglia, padre e i due figli maschi. La donna, una trentenne laureata provenient­e da fuori aveva trovato un impiego a Trento e si era adattata a questa soluzione temporanea che in un primo momento sembrava soddisface­nte ed economica, in attesa di trovare un altro alloggio. Ma dopo un mese di convivenza, quando nell’ appartamen­to no nera presente nessuno degli altri componenti della famiglia, succede l’imprevedib­ile. La giovane viene avvicinata e tratta in inganno da uno dei due figli, ventenne, che era rientrato a casa fortemente alterato dall’alcol e le chiede un favore. Ma poi si approfitta di lei con la forza e la violenta.

Il grave fatto di un’ennesima violenza nei confronti delle donne, vittime protagonis­te ogni di un bollettino di guerra tra femminicid­i, violenze domestiche, maltrattam­enti, è avvenuto nell’estate del 2019. La giovane si era da poco sis tema tanell’ app artamento dove aveva la sua stanza. Con lei vivevano nella casa i proprietar­i, originari dell’Est Europa, ma residenti in Trentino.

Una soluzione che le per

metteva di lavorare e guadagnare per poi trovare un appartamen­to tutto suo. Ma un sabato sera, rientra a casa uno dei due figli visibilmen­te ubriaco, e si accanisce contro di lei. La inganna entrando nella sua stanza e chiedendol­e un favore per un problema alla schiena, ma una volta che la donna si avvicina, il ragazzo si approfitta di lei, la aggredisce, la blocca. Un’esperienza terribile per la giovane, che alla fine scappa e se ne va dalla quella casa.

Un trauma per la trentenne. Ma quindici giorni dopo si fa forza e fa ritorno in quell’appartamen­to per riprendere le sue cose, ma quando entra trova il padre—che non avrebbe saputo della violenza — con il quale ha un diverbio, e mentre la giovane cerca di andarsene, l’uomo la colpisce sulla gamba con la porta di ingresso per non farla andare via e po ila spintona procurando­le alcune lesioni. In quella confusione entrambi chiamano le forze dell’ordine.

A quel punto, la donna si reca all’ospedale dove denuncia l’ultimo fatto delle lesioni, guaribili in sette giorni, ma anche l’abuso subìto pochi giorni prima. E scatta la querela. Padre e figlio finiscono così in tribunale. Il primo per violenza privata e lesioni e il secondo per violenza sessuale. Ieri, durante il processo davanti alla corte collegiale sono stati sentiti i testi, le forze dell’ordine intervenut­e, gli psicologi e il padre. Terminato il dibattimen­to, si attende per a metà aprile la discussion­e e la decisione della corte sui fatti.

I fatti Siamo nell’estate 2019 quando avviene la violenza

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Processo Il tribunale di Trento in largo Pigarelli

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