Corriere del Trentino

LE CANZONI SULLE DONNE TRA STORIA E STEREOTIPI DA CAMBIARE

- Di Brunamaria Dal Lago Veneri

Otto marzo,Giornata Internazio­nale per i diritti delle donne. Questa ricorrenza mi sembra importante. Tante sono le canzoni di e sulle donne che si potrebbe tracciare una storia delle donne attraverso le canzoni. Forse si potrebbe costruire una specie di elenco dividendo le donne che cantano da quelle narrate nelle canzoni e seguendo una traccia nel tempo.

Le voci femminili adulte, per esempio, scompaiono in osservanza a quel precetto paolino che recita mulieres in ecclesiis taceant (le donne in chiesa tacciano) (San Paolo, «Prima Lettera a Timoteo»). Ciononosta­nte, Hildegard von Bingen, monaca e scienziata del XII secolo fu musicista e compositri­ce.

Valga come eccezione anche il caso delle Figlie dell’Ospedale della Pietá di Venezia, che nella seconda decade del Settecento tenevano regolarmen­te concerti sotto la guida del maestro di violino Antonio Vivaldi.

E ora, di canzoni di e sulle donne ne abbiamo tante: abbiamo i canti di protesta, i canti del lavoro, le ninne nanne…

In onore di tutte le madri, entriamo nella sfera di un canto che è incanto, danza e suono: la ninna nanna. Un canto-incanto già menzionato da Platone, che lo descrive come metodo per calmare e addormenta­re i bambini. Metodo che incanta come la voce delle sirene o quella perduta delle streghe.

Il canto della ninna-nanna assolve in realtà alla funzione di addormenta­re e incantare anche quella di dare sfogo alle frustrazio­ni e alle disperazio­ni della madre quando racconta della propria solitudine e fatica.

Sono canzoni delle donne. Una segnalazio­ne meritano i canti di protesta delle donne di tutti i Paesi. Chi non ricorda il verso «E noi che siamo donne, paura non abbiamo…». Le canzoni si riferiscon­o alle varie fasi nella vita di una donna: giovinezza, amore, maternità, lotta.

Così nei canti della tradizione contadina e operaia, quando si parla di donne che cantano, vengono collegate ai fatti della vita, sono spose che fremono, mamme che pregano, donne che tacciono e piangono, donne che lottano per i loro diritti.

E le canzoni sulle donne? Donne soggetto di canzoni?

Tante le donne protagonis­te di tante canzoni, ma non era loro la voce, erano e spesso sono ancora oggi raccontate comunque sempre secondo la proiezione di sentimenti maschili.

In queste canzoni le donne sono ancora gratificat­e con epiteti rosei, ma quello che ci viene trasmesso sono le idee dell’uomo sulle donne.

Basta, scrive Meri Franco Lao nel suo libro che traccia la storia delle rivoluzion­i dell’America Latina attraverso i canti.

Basta farci canzonare, anche nell’uso popolare di «canzonata», sinonimo di presa in giro, anche se bonariamen­te.

Torniamo a cantare come protagonis­te.

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