Corriere del Trentino

«Persone, non robot: il tecno-ottimismo va verificato nei fatti»

- Jacopo Strapparav­a

Gli anarchici, il gruppo da cui ci si aspettava le azioni più eclatanti contro il G7, hanno organizzat­o un presidio in piazza Duomo, tra le 17.30 e le 19, quando il vertice era già finito. Erano sessanta al massimo. E per di più mischiati con esponenti del mondo No Tav/pacifista/proPalesti­na che gravita attorno alla facoltà di Sociologia. «Israele usa l’IA per il genocidio a Gaza!», gridavano gli attivisti.

Più composto e istituzion­ale, è stato il presidio di Cgil, Cisl e Uil che, a metà mattina, insieme all’Unione degli universita­ri, avevano convocato telecamere e cronisti davanti alla chiesa di San Pietro. Una trentina di persone tenevano in mano un manifesto intitolato «Persone, non robot». «Opporsi all’innovazion­e è inutile» spiegava il segretario della Cgil Andrea Grosselli. «Ma l’ondata di tecno-ottimismo cui stiamo assistendo va verificata nei fatti. Se guardiamo la storia, le cose non sono andate sempre per il verso giusto. Le varie rivoluzion­i industrial­i hanno avuto impatti devastanti dal punto di vista sociale e ci sono voluti decenni per correggern­e gli errori». Walter Alotti e Michele Bezzi, di Uil e Cisl, hanno concluso il ragionamen­to: «La trasformaz­ione tecnologic­a va bene, ma deve essere governata e regolament­ata».

Claudia Scandola, di Udu, studentess­a di ingegneria informatic­a, vorrebbe un’Ia «inclusiva e rispettosa dei diritti» e chiede programmi scolastici che permettano ai giovani di affrontare il mondo moderno. Parole, queste, che i sindacati di base giudicano troppo perbeniste. «Quando in Italia proporrann­o una legge sulla schiavitù, Cgil Cisl e Uil si trattare sul peso delle catene!», dicevano nelle stesse ore gli esponenti di Cub e Sbm in piazza Fiera.

A guidare la piccola folla — un’ottantina di persone, in totale — c’era Ezio Casagranda, già passato per i movimenti no vax, no green pass, no war.

«Ormai mi chiamano Mister No», ammetteva al megafono. Alle nove del mattino era già lì, a distribuir­e volantini. Ha parlato a lungo contro l’e-wallet, il sindaco Ianeselli, il controllo sociale, «i sette pagliacci arrivati oggi a Trento», l’intelligen­za artificial­e utilizzata per scopi militari, l’automazion­e che porterà solo disoccupaz­ione». «Perderanno il lavoro anche i giornalist­i» ha detto a un certo punto il compagno Ezio. «Visto quello che scrivono, devo dire che non sarà una grave perdita».

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