Bus, 47 milioni di utenti all’anno Dolomiti: controllati i passaggi
Il quadro poggia su numeri importanti: in Trentino «i passeggeri trasportati sui bus, intesi come autobus urbani e corriere extraurbane, sono 47 milioni», mentre a usare il treno sono 7,5 milioni di utenti (i dati si riferiscono al periodo pre-pandemia). È quanto emerge dal Documento di programmazione degli interventi dell’Unità di missione strategica patrimonio e trasporti approvato dalla giunta nell’ultima riunione e legato alla mobilità pubblica. «In pratica — si legge — significa che i passeggeri del servizio bus extraurbano sono il doppio dei passeggeri trasportati dalla ferrovia, in un contesto di circolazione che, a parte l’asta dell’Adige, vede territorio e popolazione molto dispersi: su circa 99mila passeggeri al giorno di viaggi con origine o destinazione all’interno del territorio provinciale, 51mila sono i passeggeri del servizio urbano, 33mila i passeggeri del servizio extraurbano gomma e 15mila i passeggeri dei servizi ferroviari».
Sul fronte della spesa pubblica per il trasporto sul territorio provinciale, si legge ancora nel documento approvato dall’esecutivo, «si osserva che i circa 120 milioni in carico alla fiscalità generale rappresentano il 3,3% del bilancio pubblico di parte corrente». Con un grado di copertura da tariffa che è pari a circa il 17%.
Il documento tratteggia dunque la prospettiva. «Una gestione di qualità del territorio e delle sue relazioni con le aree confinanti — è la linea indicata — implica un miglioramento dell’interconnessione tra le diverse dimensioni che lo compongono». Puntando a garantire i servizi soprattutto nelle aree di montagna che rischiano lo spopolamento. Vanno potenziate, in questo senso, «anche le reti di mobilità e trasporto terziarie e quaternarie, di cadenzamento delle corse che collegano le periferie al fondovalle, di valorizzazione delle ferrovie esistenti, per garantire ai trentini la possibilità di vivere e lavorare nelle valli e negli angoli più lontani dai maggiori insediamenti».
E mentre si discute dell’introduzione nel codice della strada delle zone a traffico limitato per le aree Unesco, il Documento di programmazione conferma lo stanziamento previsto per l’attività di monitoraggio del passaggio delle auto sui passi.