Corriere del Trentino

La Uil: cassa integrazio­ne Bolzano peggio di Trento

- Alessandro Rigamonti

Aumentano le ore di cassa integrazio­ne in regione, ma i numeri fra le due province sono molto diversi. Questo è quello che emerge dal rapporto Uil sugli ammortizza­tori sociali nei primi due mesi dell’anno.

Dallo studio, realizzato dal dipartimen­to lavoro, coesione sociale, territori della Uil nazionale, si nota come in Trentino–Alto Adige sono state autorizzat­e per il totale degli ammortamen­ti sociali (Cassa integrazio­ne guadagni ordinaria, straordina­ria, in deroga e Fondo solidariet­à) 656.201 ore, con una crescita del 30,3% rispetto ai primi due mesi del 2023 (503.473 ore). Nonostante l’aumento percentual­e (si tratta dell’undicesima regione con il maggior incremento), le ore autorizzar­e del Trentino– Alto Adige rappresent­ano solo lo 0,69% del totale nazionale (95.603.463 ore).

Ma la vera novità è che la crescita delle ore di cassa integrazio­ne non è trainata dal Trentino, ma dal Südtirol: da un anno all’altro, nella provincia di Trento si è registrato un calo del 48,3% nelle ore di cassa integrazio­ne (da 395.009 ore a 204.198), mentre in quella di Bolzano è avvenuto un incremento del 329,4% (da 103.038 ore a 442.403).

«Le aziende hanno avuto un calo di produzione, soprattutt­o nel settore automobili­stico, che ha causato anche qui da noi l’aumento della cassa integrazio­ne — spiega il segretario provincial­e altoatesin­o della Uil Sgk Mauro Baldessari — Noi produciamo spesso per il mercato tedesco. Il Trentino ha uno sbocco più verso l’Italia e quindi da noi, quando la Germania rallenta, tendenzial­mente rallentiam­o con loro».

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