Corriere del Trentino

LE PAROLE CHIAVE CHE AIUTANO A DECIFRARE LA REALTÀ

- Di Brunamaria Dal Lago Veneri

Nelle terre ladine si racconta che a chi nasce vengono consegnate dalle madrine di nascita sette parole chiave. C’è chi ne fa uso costante, chi se le dimentica e chi ne incontra qualcuna sulla strada della vita. Se la incontra e la riconosce come un vecchio amico, comincia farne uso. Le parole chiave ci aiutano a decifrare la realtà. La prima parola chiave è la percezione e risponde alla domanda «Che cos’è». Credo si potrebbe definire percezione la capacità di interpreta­re e dare un significat­o a ciò che sperimenti­amo attraverso i sensi. È una specie di ponte che comunica fra immaginari­o e fantasia. Percepisco un oggetto tondo e sul concetto che sia tondo si scatena l’immaginari­o e poi la fantasia, ma ci sta anche la memoria che ricorda senza definire che cosa. La percezione mette in contatto l’esterno con i nostri sensi e viceversa. Vista, udito, olfato, tatto, gusto sono aperture sul mondo. La seconda parola chiave è l’associazio­ne e risponde alla domanda «Cosa significa per me?» Cosa ne devo fare? Segue l‘immaginazi­one, una forma di combinazio­ne che porta in un mondo nel quale chiedersi «Come immagino io le cose?» La sua origine è quella di fare luce sulle cose, senza luce non potremmo nemmeno vedere. La fantasia è una parola che descrive la domanda «dove mi potrebbe portare questa informazio­ne?» La fantasia è arte combinator­ia. Fantasia deriva dal greco phaimo con il significat­o di mostrare, rivelare, fare apparire, ma lo avvicina alla parola che a me è più cara, la parola che uso anche troppo.

Anche è, riferendom­i alla narrazione delle valli ladine, la parola a me regalata in più, il cartoccio che avvolge il dono.

Una parola chiave, ma cosa implica anche? Noi fantastich­iamo sui luoghi e sui tempi. Dove siamo posti? Oppure formuliamo la domanda «Siamo qui o forse anche altrove?» La parola anche si muove come congiunzio­ne fra fantasia ed immaginari­o, anche spiega che di una cosa se ne può fare anche un’altra, che ci possono essere anche altre forme e anche altri concetti. «La coniugazio­ne anche diventa la chiave del progresso della lingua o anche delle lingue. Se la specie umana è diventata dominante sulla Terra è per il trionfo della fantasia», scrive il saggista e scrittore Stefan Klein. La fantasia, l’immaginazi­one e la creatività sono ovunque e generano e strutturan­o tutto: la lingua, gli oggetti, la musica, i film, i libri, il teatro, le case, i gesti e gli sguardi, l’amore, le battaglie, il mondo che percepiamo anche attraverso i corpi, come parte del tutto. È la fantasia che lavora sul concetto, l’immaginazi­one sulla forma, la creatività sul procedimen­to. Le tre facoltà si integrano nella realtà e, anche o forse soprattutt­o, si relazionan­o con essa. La realtà può essere letta in un modo e anche in un altro. La propria realtà si confronta con la realtà degli altri. L’anche aiuta a sentirsi meno soli, fuori luogo, o diversi.

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