LE PAROLE CHIAVE CHE AIUTANO A DECIFRARE LA REALTÀ
Nelle terre ladine si racconta che a chi nasce vengono consegnate dalle madrine di nascita sette parole chiave. C’è chi ne fa uso costante, chi se le dimentica e chi ne incontra qualcuna sulla strada della vita. Se la incontra e la riconosce come un vecchio amico, comincia farne uso. Le parole chiave ci aiutano a decifrare la realtà. La prima parola chiave è la percezione e risponde alla domanda «Che cos’è». Credo si potrebbe definire percezione la capacità di interpretare e dare un significato a ciò che sperimentiamo attraverso i sensi. È una specie di ponte che comunica fra immaginario e fantasia. Percepisco un oggetto tondo e sul concetto che sia tondo si scatena l’immaginario e poi la fantasia, ma ci sta anche la memoria che ricorda senza definire che cosa. La percezione mette in contatto l’esterno con i nostri sensi e viceversa. Vista, udito, olfato, tatto, gusto sono aperture sul mondo. La seconda parola chiave è l’associazione e risponde alla domanda «Cosa significa per me?» Cosa ne devo fare? Segue l‘immaginazione, una forma di combinazione che porta in un mondo nel quale chiedersi «Come immagino io le cose?» La sua origine è quella di fare luce sulle cose, senza luce non potremmo nemmeno vedere. La fantasia è una parola che descrive la domanda «dove mi potrebbe portare questa informazione?» La fantasia è arte combinatoria. Fantasia deriva dal greco phaimo con il significato di mostrare, rivelare, fare apparire, ma lo avvicina alla parola che a me è più cara, la parola che uso anche troppo.
Anche è, riferendomi alla narrazione delle valli ladine, la parola a me regalata in più, il cartoccio che avvolge il dono.
Una parola chiave, ma cosa implica anche? Noi fantastichiamo sui luoghi e sui tempi. Dove siamo posti? Oppure formuliamo la domanda «Siamo qui o forse anche altrove?» La parola anche si muove come congiunzione fra fantasia ed immaginario, anche spiega che di una cosa se ne può fare anche un’altra, che ci possono essere anche altre forme e anche altri concetti. «La coniugazione anche diventa la chiave del progresso della lingua o anche delle lingue. Se la specie umana è diventata dominante sulla Terra è per il trionfo della fantasia», scrive il saggista e scrittore Stefan Klein. La fantasia, l’immaginazione e la creatività sono ovunque e generano e strutturano tutto: la lingua, gli oggetti, la musica, i film, i libri, il teatro, le case, i gesti e gli sguardi, l’amore, le battaglie, il mondo che percepiamo anche attraverso i corpi, come parte del tutto. È la fantasia che lavora sul concetto, l’immaginazione sulla forma, la creatività sul procedimento. Le tre facoltà si integrano nella realtà e, anche o forse soprattutto, si relazionano con essa. La realtà può essere letta in un modo e anche in un altro. La propria realtà si confronta con la realtà degli altri. L’anche aiuta a sentirsi meno soli, fuori luogo, o diversi.