Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mogliano, rivolta dem contro la tendopoli
Cinque tende blu sono state allestite dalla prefettura Zerman di Mogliano Veneto per dare un tetto ai profughi. Il sindaco Carola Arena (Pd): «Scelta sbagliata, rischia di essere una bomba sociale».
Cinque tende blu «targate» Ministero dell’Interno, dipartimento di Pubblica Sicurezza, identiche a quelle montate nelle zone terremotate. Solo che a Zerman di Mogliano Veneto, nel Trevigiano, sono state installate per dare un tetto ai profughi sbarcati nei giorni scorsi sulle coste italiane. Nel grande giardino dell’ex B&B «Le Magnolie», accanto al campo da golf (l’accostamento stride ancor di più quando sfreccia davanti all’ingresso del centro accoglienza la Porsche ultimo modello di un giocatore), i vigili del fuoco, su ordine della prefettura, hanno montato una piccola tendopoli per 35 richiedenti asilo, arrivati ieri mattina (tra loro anche 11 afgani giunti via terra), che si sono aggiunti ai circa 85 già presenti nella struttura, gestita dalla cooperativa Hilal.
Dopo la riapertura di caserme, alberghi dismessi e le tensostrutture alla sagra di paese, le tende sono l’ultima frontiera. «Soluzione temporanea», assicurano dalla prefettura, ma senza data di scadenza. Il sindaco di Mogliano Carola Arena, del Pd, ha definito la situazione «vergognosa», attaccando senza mezzi termini la Prefettura. «Scegliere di allestire una tendopoli è una decisione assolutamente sbagliata che nulla ha a che vedere con quella politica di accoglienza diffusa che il Prefetto va sbandierando sin dal suo arrivo in questo territorio – afferma Arena -. Mogliano ha già completato la quota di ospitalità definita dai parametri ministeriali e la Prefettura non ci ha mai informati di questa decisione: non ha mai coinvolto l’amministrazione comunale nella gestione di una scelta che riguarda in primo luogo la comunità locale». Il problema è che nemmeno le tende di Zerman basteranno ad ospitare i 150 richiedenti in arrivo nei prossimi giorni nella Marca. «Non possiamo lasciare la gente per strada» rispondono dalla prefettura, dove la gestione degli arrivi si fa di giorno in giorno più difficile. «Abbiamo dato la nostra disponibilità per l’installazione delle tende perché siamo di fronte ad esseri umani – afferma Abdallah Khezraji della cooperativa Hilal -, ma se qualcuno vuole aiutarli offrendo una sistemazione migliore, glieli portiamo noi, a nostre spese. Basterebbe che qualche comune in più si desse da fare per trovare degli appartamenti. E non si dica che lo facciamo per business: siamo ancora in attesa dei soldi da aprile, e le spese sono tantissime». E si torna al solito tema, quello dei comuni che non accolgono, la maggioranza in provincia, ovvero 45 sui 95 totali. «Vorrei proprio sapere – aggiunge il sindaco di Mogliano – cosa abbia fatto, fino ad oggi, la Prefettura per convincere i cosiddetti comuni ribelli ad accettare la propria quota di migranti. La tendopoli rischia di trasformarsi in una bomba sociale, poco dignitosa anche per gli stessi migranti».