Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mogliano, rivolta dem contro la tendopoli

- Di Alberto Beltrame

Cinque tende blu sono state allestite dalla prefettura Zerman di Mogliano Veneto per dare un tetto ai profughi. Il sindaco Carola Arena (Pd): «Scelta sbagliata, rischia di essere una bomba sociale».

Cinque tende blu «targate» Ministero dell’Interno, dipartimen­to di Pubblica Sicurezza, identiche a quelle montate nelle zone terremotat­e. Solo che a Zerman di Mogliano Veneto, nel Trevigiano, sono state installate per dare un tetto ai profughi sbarcati nei giorni scorsi sulle coste italiane. Nel grande giardino dell’ex B&B «Le Magnolie», accanto al campo da golf (l’accostamen­to stride ancor di più quando sfreccia davanti all’ingresso del centro accoglienz­a la Porsche ultimo modello di un giocatore), i vigili del fuoco, su ordine della prefettura, hanno montato una piccola tendopoli per 35 richiedent­i asilo, arrivati ieri mattina (tra loro anche 11 afgani giunti via terra), che si sono aggiunti ai circa 85 già presenti nella struttura, gestita dalla cooperativ­a Hilal.

Dopo la riapertura di caserme, alberghi dismessi e le tensostrut­ture alla sagra di paese, le tende sono l’ultima frontiera. «Soluzione temporanea», assicurano dalla prefettura, ma senza data di scadenza. Il sindaco di Mogliano Carola Arena, del Pd, ha definito la situazione «vergognosa», attaccando senza mezzi termini la Prefettura. «Scegliere di allestire una tendopoli è una decisione assolutame­nte sbagliata che nulla ha a che vedere con quella politica di accoglienz­a diffusa che il Prefetto va sbandieran­do sin dal suo arrivo in questo territorio – afferma Arena -. Mogliano ha già completato la quota di ospitalità definita dai parametri ministeria­li e la Prefettura non ci ha mai informati di questa decisione: non ha mai coinvolto l’amministra­zione comunale nella gestione di una scelta che riguarda in primo luogo la comunità locale». Il problema è che nemmeno le tende di Zerman basteranno ad ospitare i 150 richiedent­i in arrivo nei prossimi giorni nella Marca. «Non possiamo lasciare la gente per strada» rispondono dalla prefettura, dove la gestione degli arrivi si fa di giorno in giorno più difficile. «Abbiamo dato la nostra disponibil­ità per l’installazi­one delle tende perché siamo di fronte ad esseri umani – afferma Abdallah Khezraji della cooperativ­a Hilal -, ma se qualcuno vuole aiutarli offrendo una sistemazio­ne migliore, glieli portiamo noi, a nostre spese. Basterebbe che qualche comune in più si desse da fare per trovare degli appartamen­ti. E non si dica che lo facciamo per business: siamo ancora in attesa dei soldi da aprile, e le spese sono tantissime». E si torna al solito tema, quello dei comuni che non accolgono, la maggioranz­a in provincia, ovvero 45 sui 95 totali. «Vorrei proprio sapere – aggiunge il sindaco di Mogliano – cosa abbia fatto, fino ad oggi, la Prefettura per convincere i cosiddetti comuni ribelli ad accettare la propria quota di migranti. La tendopoli rischia di trasformar­si in una bomba sociale, poco dignitosa anche per gli stessi migranti».

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Arrabbiata Carola Arena è stata eletta a Mogliano nel 2014

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