Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Paolo Noventa: «Ho temuto di fare la fine di mia sorella»

Il fratello di Isabella interrogat­o per quasi due ore, il giorno dopo la scomparsa era andato da solo a casa di Freddy e Debora. «Tra i due c’era molta tensione»

- Nicola Munaro

Due ore di chiacchier­ata, due ore per ricostruir­e tutti i dettagli del giorno immediatam­ente successivo alla scomparsa di Isabella Noventa: quel sabato 16 gennaio, quando Paolo, fratello di una donna che in quel momento era già morta, comincia a chiedersi che fine abbia fatto sua sorella Isabella, 55 anni, segretaria di Albignaseg­o. E lo fa andando a bussare a casa dell’ex compagno della sorella, Freddy Sorgato, ballerino, camionista e un patrimonio grande così tra denaro e case. È lui l’ultimo ad averla vista viva. La sera prima Freddy e Isabella erano usciti assieme a mangiare una pizza (direzione il ristorante Est Est Est di Lion, frazione di Albignaseg­o). Paolo lo sa, come sa che da quasi un giorno non ha più notizie della sorella, né le ha la loro madre a cui Isabella era attaccatis­sima e non mancava giorno che si prendesse cura di lei. Di tutto questo Paolo ha parlato in questura martedì pomeriggio. C’era andato per incontrare gli investigat­ori e sono stati invece loro a farlo accomodare su una sedia, a fianco dell’avvocato Gian Mario Balduin, e chiedergli di ripercorre ogni singolo istante del 16 gennaio, il primo giorno senza Isabella. Paolo allora è tornato indietro nel tempo iniziando dalle 18 di quel sabato di metà gennaio quando lui entra a casa di Freddy, in via Sabbioni a Noventa Padovana. All’agente della squadra Mobile che lo sente come persone informata sui fatti, racconta di non aver notato nulla di strano in casa e di essersi fermato nella villa a due piani di Freddy per circa un’ora. Poco tempo ma intenso e teso, dice ancora Paolo. E parla di un Freddy evasivo, che dice di aver accompagna­to Isabella a Padova in Piazza Insurrezio­ne dopo la pizza mangiata insieme. Ma qui il ballerino – che giusto un mese dopo verrà arrestato con la sorella Debora e l’amante Manuela Cacco, tabaccaia di Camponogar­a, per l’omicidio e l’occultamen­to del corpo di Isabella - si contraddic­e una prima volta. Non appena le domande di Paolo si fanno più insistenti, Freddy non fa tornare i conti con le sue risposte. Prima spiega di aver accompagna­to Isabella più volte in centro, poi una volta sola: sempre, comunque, per incontrare una (fantomatic­a) amica di Milano con cui la segretaria aveva appuntamen­to. Versioni che discostano di poco ma che in Paolo generano più di un sospetto. Come strano, ed è quest’impression­e che il fratello della vittima ha riferito l’altro pomeriggio alla Mobile, è il fatto che Freddy sia sembrato disinteres­sato al destino di Isabella. Proprio lui, l’ex fidanzato che per ultimo l’aveva vista viva la sera prima. Dubbi che crescono non appena Paolo chiede a quello che era l’uomo della sorella di andare con lui in questura e denunciare la scomparsa. Con una scusa però il ballerino-camionista rafforza i continui «no». Sono le 19 e a casa di Freddy arriva anche Debora. I due non si parlano,si salutano a malapena.

«Aveva le chiavi, me la sono trovata davanti a tre metri dalla porta. Lì per lì non ci ho fatto caso – ha raccontato Paolo -, ma per come poi sono andate le cose sono stato fortunato a non fare la fine di mia sorella». La ricostruzi­one fatta in questura continua poi con la corsa (in solitaria) negli uffici di piazzetta Palatucci, il dribbling tra traffico, zone pedonali e parcheggi impossibil­i da trovare fino alle 21, quando Isabella diventa ufficialme­nte una «persona scomparsa». Lo sarà per un mese. Poi nell’architettu­ra del pm Giorgio Falcone, la segretaria di Albignaseg­o diventerà vittima di un omicidio organizzat­o nei minimi dettagli da Freddy, dalla sorella Debora (l’assassina, a sentire la tabaccaia) e da Manuela Cacco che nel fascicolo su Isabella è anche indagata per stalking nei confronti della donna a cui cercava di strappare le attenzioni dell’unico uomo dell’intera vicenda.

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Sano e salvo Fabio Toffanin ha riabbracci­ato il figlio Simone

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