Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rialto, rapina in pieno giorno: orefice pestata in negozio
Venezia, colpita con un bastone da due nordafricani: «Mi hanno spaccato la testa». La paura dei colleghi
Pestata a sangue e rapinata. Ieri pomeriggio la proprietaria dell’oreficeria «Il Monile» di Rialto è stata aggredita da due banditi, che hanno agito così velocemente da non essere notati da nessuno, nonostante fossero le quattro di pomeriggio. Hanno arraffato contanti e gioielli.
«Aiuto, mi hanno picchiata, mi hanno rubato tutto. Mi hanno spaccato la testa con un calcio». Solo questo è riuscita a dire Marina Costantini, orefice di 50 anni, mentre usciva sanguinante dal suo negozio, l’oreficeria «Il Monile» a Rialto. In pieno giorno, non erano nemmeno le 16, due uomini sembra di origine nordafricana l’hanno rinchiusa nella gioielleria dove lavora con la madre ottantenne, l’hanno picchiata, rubando i soldi che aveva in cassa e alcuni gioielli dalla vetrina. Tutto in pochi istanti, nessuno sembra essersi accorto di nulla.
Per terra è rimasta la proprietaria, in una pozza di sangue e tra alcune banconote che nella fretta della fuga i rapinatori hanno perso. Non è chiaro se il negozio avesse la porta socchiusa o se si stata la stessa Costantini ad aprire ai suoi rapitori dopo che avevano suonato il campanello. Fatto sta che i due banditi sono entrati, hanno abbassato la saracinesca in modo che nessuno da fuori potesse accorgersi di nulla, le hanno chiuso la bocca con del great tape, il robusto nastro adesivo argentato usato in barca e l’hanno picchiata a sangue. Dopodiché, arraffato quello che hanno potuto, sono fuggiti di corsa sembra in direzione del ponte di Rialto, la zona più affollata della città. Fortuna ha voluto che ieri pomeriggio in negozio non ci fosse la madre anziana della titolare: proprio ieri mattina, cadendo al lavoro, si era fatta male a un ginocchio e il 118 l’ha portata al Pronto Soccorso.
Ieri pomeriggio il primo ad accorrere alle grida della Costantini è stato un giovane del banchetto di alimentari e frutta secca vicino alla gioielleria. «L’ho vista all’ingresso della bottega — racconta — ho subito chiamato mia zia e sono corso a cercare la farmacista. L’orefice perdeva sangue. Abbiamo paura, non devono succedere queste cose in pieno centro storico». A chiamare il 118 e la polizia è stato invece Maurizio Ballarin, del negozio della Wind proprio a fianco della gioielleria: «Sono uscito perché mi ha chiamato il ragazzo del banchetto, non ho sentito nulla, non mi sono accorto di niente. Marina grondava di sangue dalla nuca, era scioccata, ha detto che l’avevano colpita con un calcio. Con me sono arrivati altri commercianti e si sono fermati alcuni curioso».
La donna è stata soccorsa dagli esercenti vicini, che le hanno tamponato il sangue con della stoffa e le hanno messo del ghiaccio. Ed è subito arrivata la farmacista Isabella Venturini della «Farmacia al Castoro»: «Quando sono arrivata, la signora era seduta con la testa in giù. Per prima cosa mi sono accertata che fosse cosciente, ha detto solo che l’avevano colpita in testa con un bastone. Non ha voluto levarsi il nastro adesivo sulla bocca finché non fosse arrivata la polizia, se l’era solo allentato un po’ ma non ha detto nulla». Poi è arrivato il 118 e l’orefice è stata portata in ospedale per le cure, ma non è grave. Sul posto è accorso anche il marito, oltre alle Volanti e alla polizia scientifica, a caccia di impronte e tracce lasciate dai malviventi.
Intanto tra i commercianti della zona regnano rabbia e paura. «Ho paura — ammette Jovan Vasov del negozio di occhiali «Outly» — subisco spesso furti ma mai era successa una rapina. Ricordo però lo scorso autunno, quando Ruga degli Oresi era stata presa di mira e c’erano furti notturni di continuo. Nemmeno io ho sentito rumori che facessero pensare a una rapina e non ho visto i banditi fuggire, sono uscito dal negozio quando ho sentito le urla e ho visto Marina sanguinante».