Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Emerson, un leader per il Padova «Sta a noi riportare l’entusiasmo»
Il brasiliano guida la risalita. Tegola da Roma: club deferito per gli insulti a Keità
E pensare che erano bastate un paio di partite sottotono, ancora alla ricerca della migliore condizione, per sparare senza motivo pure su di lui. Senza, evidentemente, conoscere la storia e il curriculum di Emerson Borges, 36 anni ormai compiuti, ma carattere da vendere e una leadership innata destinata a lasciare il segno e a fare la differenza anche a Padova.
Dopo il tracollo di Sambenedetto del Tronto, le sue parole risuonano nell’aria ancora adesso come pietre: «Troppo facile mettere in discussione l’allenatore – tuonò il brasiliano - allora ci mettiamo in discussione anche noi giocatori, perché è troppo facile prendersela solo col mister o col preparatore atletico. Siamo tutti insieme, quindi alziamo la testa e sudiamo per questa maglia per venirne fuori. Se le cose non girano è perché il gruppo non gira, non solo una persona... A questa squadra mancano equilibrio e pazienza, oltre alla cattiveria agonistica perché quello serve per dire la nostra in campionato. In questo momento però siamo in difficoltà, inutile nascondersi o pararsi il culo. Noi abbiamo i nomi, ma i nomi non giocano...».
Era il momento più difficile per Oscar Brevi, quasi esonerato, poi appeso a un filo e infine ancora in panchina e la mano tesa arrivò proprio da Emerson. Da quel giorno in poi, sei punti in cassaforte contro Santarcangelo e Reggiana e classifica decisamente migliorata. Emerson, poi, cresce di partita in partita e ieri, ai microfoni di Calcio Padova Tv, è tornato a far risuonare il suo grido di battaglia: «Padova è una piazza che ha grande fame di calcio – ha detto - tocca a noi fare di tutto per riportare quell’entusiasmo che si è un po’ assopito dopo tanti anni di risultati non all’altezza di quello che rappresentano squadra e città. Con lo spirito giusto sapremo toglierci grandi soddisfazioni. Le possibilità di lasciare il segno ci sono, si vede che è una piazza che ha voglia e fame di grande calcio. Dobbiamo essere noi bravi a portare la gente dalla nostra parte».
Ieri in serata è però arrivata una brutta notizia da Roma. La società è stata deferita per i «cori... di discriminazione razziale» che circa duecento tifosi avevano rivolto al giovane talento della Lazio, Diao Keita, nell’amichevole con la Lazio dello scorso 20 luglio, ad Auronzo di Cadore. Responsabilità diretta ed oggettiva, sostiene la procura federale, che ha deferito anche Massimo Candotti, dirigente delegato ai rapporti con la tifoseria, e il presidente, Giuseppe Bergamin, legale rappresentante della società.
Dalla città alla «nobile» provincia. A Cittadella oggi è in programma la rifinitura in vista della partita casalinga di domani col Latina: Venturato ritrova Litteri, che tornerà titolare al centro dell’attacco e prepara altre novità. Pedrelli dovrebbe accomodarsi in panchina e il suo posto essere preso da Martin, mentre a centrocampo è certo il rientro di Bartolomei dopo il turno di riposo di La Spezia.
Qui Cittadella Venturato ritrova Litteri per la sfida al Latina. Batolomei rientra a centrocampo