Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Autonomia del Veneto, Baretta: «Sfidiamo Zaia sul negoziato»
Se non avesse sempre due visioni, non sarebbe neanche il Pd. La conferenza programmatica sul referendum per l’autonomia del Veneto annunciata dal segretario regionale Alessandro Bisato si è di fatto aperta ieri, nel bel mezzo della prima assemblea dei delegati. E non è la solita divisione tra correnti a segnare il solco (quella si è vista nelle riunioni di caminetto a latere per trovare la quadra sui 39 componenti renziani della direzione al fotofinish) ma la visione strategica del partito che ruota intorno all’avversario Luca Zaia e al suo referendum.
L’opzione uno è rubargli i temi e lo stile pop. «Zaia dal punto comunicativo è forte, rappresenta la pancia del Veneto e l’autonomia è la rappresentazione del sentire veneto», dice il capogruppo veneziano Andrea Ferrazzi» e sulla stessa frequenza è pure il capogruppo in Regione Stefano Fracasso che si vede obbligato a ringraziare il governatore per aver fissato la data del 22 ottobre. «Così ci costringe ad un confronto vero su un tema che abbiamo trattato con leggerezza e ambiguità», ammette e invita dirigenti parlamentari ed eletti ad astenersi dal gridare ai quattro venti la propria personale posizione fino alla conferenza programmatica. E poi c’è l’opzione due, distanziare il governatore. «Con Zaia, che sta instillando paura e rabbia nel Veneto dolce e solidale, noi non dovremmo avere niente a che spartire», avverte il sindaco di Vicenza Achille Variati (che ha poi abbozzato un autoritratto del prossimo candidato alla presidenza della Regione: «Dobbiamo premiare chi sta in mezzo ai problemi e sa leggere la domanda sociale, un candidato del Veneto non del Pd; io sono il sindaco di Vicenza, non del Pd»). I veneziani del gruppo 7 luglio si spingono a chiedere il Comitati del No. «Se diamo il proscenio a Zaia, poi gli elettori lo votano ammonisce il consigliere regionale Graziano Azzalin - Il problema non è l’autonomia, ma il referendum che è la campagna elettorale permanente della Lega». Ce n’è abbastanza per confermare a Bisato la necessità di una conferenza programmatica: «Per entrare nei temi dell’autonomia, non per inseguire un feticcio elettorale», avverte. Tanto che potrebbe pure essere che il Pd superi la Lega in curva e avvii il negoziato con Governo. «Dobbiamo fare in modo che questo referendum inutile, che allude al separatismo, non si faccia - chiarisce il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta La via maestra per l’autonomia è la trattativa col Governo e al tavolo anche il Pd Veneto è un interlocutore, non solo Zaia».
L’auspicio unitario che ha aperto la prima assemblea regionale sta tutto nel modo il cui Giovanni Tonella, candidato orlandiano alla segreteria, è stato eletto presidente dell’assemblea: per acclamazione. Bisato ha più volte rimarcato la necessità dello spirito unitario: «Dobbiamo uscire dalla nostra autoreferenzialità perché se non ci votano significa che non abbiamo saputo interpretare il Veneto più profondo». «Un messaggio chiarissimo di lavoro comune - fa eco Tonella La sfida è ancorare il Veneto all’Europa, non a battaglie di retroguardia». La tenuta dello spirito unitario dipende dai renziani, che sulla segreteria hanno già messo in agenda una decina di nomi per accontentare tutte le sottocorrenti. E gli orlandiani non resteranno a guardare.
Achille Variati Col governatore che sta instillando rabbia e paura nel Veneto dolce e solidale non dobbiamo avere niente a che spartire