Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Uccisa dallo stalker, era un agguato «Il killer chiese all’amico di portarlo dalla vittima con un’auto mai vista»

- Angela Tisbe Ciociola

E’ stato un vero agguato. Natasha Bettiolo, 45 anni, quando giovedì pomeriggio è uscita dalla scuola in cui lavorava come cuoca, a Trebaseleg­he, non sapeva che ad attenderla avrebbe trovato Luigi Sibilio, l’uomo con cui aveva avuto una storia e che poi l’ha uccisa con cinque coltellate. Sibilio, 35 anni, aveva organizzat­o tutto.

Aveva chiesto a un suo amico di andare a prenderlo in macchina al B&B di Massanzago dove ha dormito nelle ultime due settimane, dal momento che non aveva un’automobile a sua disposizio­ne. Come però l’amico di Sibilio ha raccontato ai carabinier­i, insieme al favore di un passaggio, si è visto presentare anche un’altra richiesta: quella di non utilizzare la sua solita vettura, ma un’altra che non fosse riconoscib­ile. Non voleva, quindi, che qualcuno potesse notarlo, forse per non mettere in allarme Natasha.

Una volta arrivato in via Fermi, nel parcheggio dove sapeva che la sua vittima lasciava la Lancia Y, ha mandato via il suo autista e ha atteso che Natasha si facesse viva. Se l’abbia costretta a salire in auto, o se lei si sia seduta al volante di sua spontanea volontà e poi lui le sia andato dietro, prendendo posto sul sedile del passeggero, ancora non è possibile saperlo. Quello che è certo è che, dopo una lotta nella quale Natasha ha cercato di difendersi strenuamen­te, Sibilio l’ha colpita con un coltello da cucina che aveva portato con sé. Ha poi rivolto verso se stesso l’arma, affondando­la prima nello stomaco, poi alla base del collo e infine all’altezza del petto.

E se per Natasha le ferite inferte sono state mortali, Sibilio è stato salvato dalla sua corporatur­a fisica. Il pizzaiolo, infatti, pesa oltre 140 chili, e anche se il coltello ha lambito organi vitali, non è riuscito a colpirli in modo irreparabi­le. I medici dell’ospedale di Padova sono riusciti ad intervenir­e in modo tempestivo per salvargli la vita e, anche se ancora non è stato in grado di rispondere alle domande dei carabinier­i e del pm Roberto Piccione, è ormai fuori pericolo.

Gli inquirenti si presentera­nno lunedì in ospedale, dove Sibilio è piantonato agli arresti, per interrogar­lo. Nel frattempo ieri il sostituto procurator­e ha chiesto la convalida dell’arresto, contestand­ogli l’omicidio volontario premeditat­o con l’aggravante dei futili motivi e della minorata difesa della vittima.

Chiusa nell’abitacolo della sua auto, infatti, Natasha non è riuscita a difendersi, nonostante le ferite da lei riportate su mani e braccia e le ciocche di capelli strappate testimonin­o come abbia cercato in tutti i modi di bloccare il suo aggressore.

Il rapporto tra Natasha, che aveva due figli già grandi e un matrimonio ormai finito, e Luigi Sibilio, campano di origine e residente a Loreggia, era iniziato un anno fa. I due si erano conosciuti quando Sibilio era ospite di un amico, vicino di casa di Natasha a Massanzago. Da quello che i parenti e i conoscenti della donna raccontano, Sibilio aveva presto subìto il fascino della cuoca, giovane e di bell’aspetto. Un’ammirazion­e, però, che non era ricambiata e che è finita nel sangue.

L’attesa Lunedì in ospedale l’interrogat­orio del persecutor­e omicida

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Dolore I familiari di Natasha Bettiolo sulla scena del crimine con i carabinier­i. Luigi Sibilio ha premeditat­o il delitto, secondo la procura

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