Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Caso Guerra: «C’è un errore nell’imputazione»
Il legale del ragazzo ucciso nell’esecuzione di un Tso: sproporzione tra il pericolo corso e l’uso della pistola
La famiglia Guerra chiede un processo giusto. Sono passati quasi due anni dall’omicidio di Mauro, 32 anni, ucciso a Carmignano Sant’Urbano il 29 luglio del 2015, quando venne colpito da un proiettile sparato da un maresciallo dell’Arma al termine di una controversa procedura di ricovero coatto che quel pomeriggio stavano eseguendo i carabinieri della stazione locale. Nelle ultime settimane la procura di Rovigo è passata dall’accusa di omicidio volontario a quella di eccesso colposo di legittima difesa, reato derubricato dopo aver ricevuto la memoria difensiva dell’indagato Marco Pegoraro, il maresciallo che sparò il colpo. «C’è un errore nell’imputazione» commenta Fabio Pinelli, l’avvocato che sta rappresentando la famiglia.
Secondo l’avvocato il nodo sta tutto nell’interpretazione della legittima difesa in sé, prima ancora di quell’«eccesso colposo» che ha portato alla morte di Mauro. «La valutazione del profilo giuridico sta proprio nella proporzione tra difesa e la presunta offesa che si riceve, la difesa legittima deve essere proporzionata al pericolo che si corre, e a quella legittima difesa proporzionata si può applicare l’eccesso colposo - spiega - nel caso specifico di Mauro Guerra la difesa con una pistola è sproporzionata rispetto al pericolo che correva il carabiniere».
Pegoraro era infatti intervenuto per difendere un collega che in quel momento, steso a terra, stava ricevendo pugni a ripetizione da Guerra. Secondo la difesa il maresciallo voleva salvare la vita al collega; secondo l’accusa Pegoraro poteva usare altri mezzi, e non la pistola, per bloccare la furia di Guerra.
Ora la parola passa al gup che il 12 settembre prossimo potrebbe scegliere due strade: rispedire le carte al pm e chiedere una nuova imputazione, o proseguire il processo con il reato derubricato due giorni fa. «Speriamo che il giudice sia più coraggioso del pm» ha detto la famiglia Guerra.