Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prosecco, via alla corsa per il sigillo dell’Unesco «Sfida di un territorio»
«You are very welcome in Veneto Region, land of Venice, where the pigeons walk and the lion fly». Ovvero: «Siete i benvenuti nella Regione Veneto, la terra di Venezia, dove i piccioni camminano e il leone vola». Risata generale della platea. Sul palco c’è la traduttrice, perché in sala si trova una nutrita delegazione di giornalisti di Stati Uniti, Giappone, Inghilterra e Germania. Ma il governatore Luca Zaia sceglie di fare da solo, almeno all’inizio, sfoggiando un buon inglese (seppur afono, colpa dei malanni di questi giorni) e non rinunciando, nemmeno nella cornice suggestiva del ristorante pluristellato Da Gigetto, alla scivolata sul referendum per l’autonomia. «Questo è il nostro bel Veneto, e ricordo a tutti di andare votare il 22 ottobre».
Ma è solo un attimo, perché il proscenio è tutto per un altro tipo di verde rispetto a quello del Carroccio. Il verde dei filari a perdita d’occhio. E’ la serata del lancio ufficiale della sfida per la candidatura delle colline del Prosecco Superiore a Patrimonio dell’Umanità Unesco. E Zaia chiama a raccolta i 28 sindaci dell’Alta Marca per consegnare loro il kit di battaglia: le bandiere con il logo scelto fra centinaia di bozzetti e il corposo dossier di quasi 500 pagine redatto dal Comitato Scientifico presieduto dal professor Amerigo Restucci. Lo stesso dossier che verrà valutato dagli ispettori europei chiamati a decidere se riconoscere o meno il Prosecco-shire Conegliano-Valdobbiadene tra i siti Unesco nel luglio 2018. Poco più di un anno di tempo dalla sentenza di Parigi. Un periodo nel quale le bandiere saranno issate ogni giorno nei municipi e soprattutto verranno organizzati molteplici eventi sia locali che extraregionali, come un road-show in tutta Italia e all’estero, tappe da definire. «Non è la candidatura del Prosecco — dice Zaia — ma di un territorio, una sfida di popolo. Perciò abbraccio tutti i sindaci: la nostra è una squadra». E mentre si mostra il video ufficiale, virtuosismi aerei di un drone tra colline verdeggianti, il professor Restucci ribadisce: «E’ il riconoscimento all’operosità dei veneti, che hanno saputo plasmare queste terre rispettandole». Il brindisi finale spetta al presidente del Consorzio di Tutela Docg, l’appena rinominato Innocente Nardi, che nella stessa serata dà il via alla 20esima edizione di Vino in Villa: «L’obiettivo è consegnare ai nostri figli e nipoti una terra bella come quella di oggi».