Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Guerra delle Fiere, Coin vince la causa: va riassunto

- Marco de’ Francesco

Ciò che si sa, è che l’ex ad di PadovaFier­e Paolo Coin ha vinto una causa di lavoro. Niente più, per ora. Se ne saprà di più oggi, quando la cortina del silenzio sarà sollevata. C’è una sentenza civile, anche questo si sa. Ma per capire di cosa stiamo parlando, bisogna fare un salto indietro di poco più di tre anni, quando, nell’estate del 2014, Coin fu di fatto silurato dalla società di via Tommaseo. Non fu l’unico ad essere estromesso: dopo di lui saltarono, tra il 13 e il 14 ottobre, quattro funzionari: Giuseppe Maci, Enrico Bernardin, Ezio Rettore e Fabio Rampazzo. Tutti dipendenti con esperienza. Maci la mise così: «In fiera c’ho lavorato per 34 anni, e con grande rammarico capisco che è scoppiato il bubbone, la bomba atomica. La vedo male, per la Fiera, al di là della mia sorte personale». E in effetti bisogna ammettere che sono seguiti tempi non facili per la Fiera. Anche oggi Geo, la società che gestisce la Fiera con affitto di ramo d’azienda, cerca rapporti più stabili con gli enti pubblici detentori degli immobili per portare avanti un ambizioso piano industrial­e. Comunque, tornando al passato, Paolo Coin fu sostituito da Daniele Villa. L’allontanam­ento di Coin fu seguito dalla nascita, a Verona, di un evento clone dell’Expobici patavina, Cosmobike Show. Ne nacque un pasticcio che coinvolse Coin e altri ex dipendenti di PadovaFier­e che avevano seguito l’ex ad. Un intreccio di cause civili e penali. La cosiddetta «guerra delle fiere». E ieri in una causa civile l’ha spuntata Coin. Che cosa accadrà? Secondo Andrea Olivi, presidente di Geo, «niente di particolar­e. La Fiera (quasi integralme­nte di proprietà del gruppo transalpin­o Gl Events) dovrà pagare una penale commisurat­a al livello di retribuzio­ne di Coin. A meno che quest’ultimo non abbia chiesto la riassunzio­ne; ma mi pare un’ipotesi poco plausibile». Per il resto, Olivi la vede così: «Per fortuna la questione non ci riguarda direttamen­te: abbiamo già le nostre rogne. Siamo in fremente attesa di capire chi vincerà le elezioni comunali qui a Padova. Vogliamo agire in base a prospettiv­e definite una volta per tutte. Il nostro piano industrial­e deve essere condiviso da Camera di Commercio, Comune, Provincia. E ci attendono lavori importanti sulle strutture della Fiera. Lavori straordina­ri, che competereb­bero alla proprietà. Tendenzial­mente, c’è da accordarsi sull’affitto, in rapporto a queste spese». Ma ne ha parlato con i candidati? «Sì, e si dicono d’accordo».

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