Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Profughi arrestati con due valigie di droga

Erano arrivati a Padova domenica con la richiesta d’asilo e 7 kg di marijuana

- Angela Tisbe Ciociola

Erano appena scesi dall’autobus, portando con sé due valigie cariche di droga, quando hanno attirato l’attenzione degli agenti. Il soggiorno a Padova per due richiedent­i asilo nigeriani è stato breve: Endurance Ughele e Osas Asia, 27 e 25 anni rispettiva­mente, sono subito finiti dietro le sbarre per traffico di stupefacen­ti.

I due erano arrivati a Padova solo domenica mattina alle 5. In tasca avevano un permesso di soggiorno rilasciato proprio dalla questura della città del Santo. Quando, nel 2014, erano sbarcati in Italia, avevano entrambi fatto richiesta della protezione internazio­nale, uno ad Avellino e l’altro a Beno neveto. Le pratiche, però, erano state rigettate, così i due avevano presentato ricorso e, nell’attesa che le prefetture si pronuncias­sero, la questura di Padova aveva rilasciato permessi di soggiorno provvisori­o che consentiva­no loro di spostarsi liberament­e su tutto il territorio nazionale. Sabato sera erano partiti da Roma con un bus turistico diretto a Trieste. Causalità ha voluto che, quando loro sono scesi dal mezzo nell’autostazio­ne di via della Pace, hanno incrociato una pattuglia delle volanti. Vedendo i poliziotti, i due stranieri si sono agitati molto e hanno cercato di non farsi notare. Il loro nervosismo, però, non è sfuggito agli agenti che li hanno così fermati. Hanno chiesto di poter vedere i loro bagagli e, dal momento che l’ansia dei due cresceva, li han- accompagna­ti in questura. Una volta aperti il trolley e la borsa che si portavano dietro, i poliziotti hanno capito il perché di tanto nervosismo. Protetti da uno spesso strato di cellophane imbevuto di mentolo per mascherare il forte odore ai cani, Ughele e Osas avevano nascosto nei loro bagagli cinque pacchetti, contenenti in tutto più di sette chili di marijuana, diretta quasi sicurament­e alle piazze di Padova. I due, così, sono finiti agli arresti. Non hanno ancora rivelato dove dovessero portare quel grande quantitati­vo di droga e, soprattutt­o, dove si fossero riforniti.

Nervosi Sono stati individuat­i perché appena scesi dal bus hanno tradito un certo nervosismo alla vista della polizia

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