Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spazi e lavoro, confronto tra candidati al Bo
Dibattito con gli studenti sul futuro, sulla valorizzazione dei talenti e sul rapporto con il Comune
Dal prossimo inquilino di Palazzo Moroni vogliono sapere come gestirà gli spazi pubblici, come combatterà la disoccupazione giovanile e come valorizzerà i talenti.
La campagna elettorale entra nel terreno dei nativi digitali: il confronto organizzato ieri al teatro Ruzante da Studenti per-Udu e Rete degli studenti medi ha richiamato tre candidati sindaco e due delegati, con tre domande e risposte di cinque minuti a partire dall’elenco di proposte «Io so(g)no Padova», pubblicato nelle scorse settimane dalle due associazioni studentesche affiliate alla Cgil. Gli unici assenti sono Rocco Bordin (centrodestra) e Maurizio Meridi (Casapound); il primo a rispondere è il professor Arturo Lorenzoni di Coalizione civica, che, essendo parte di questo mondo, è anche il più disinvolto: «Negli ultimi anni la gestione dei beni comuni è stata affidata ai privati, mentre noi introdurremo un regolamento di coprogettazione con le associazioni e apriremo aule studio nei quartieri meno privilegiati come l’Arcella». Massimo Bettin, segretario provinciale del Pd e delegato di Sergio Giordani (centrosinistra), ha citato gli episodi delle sale codello munali negate ad Amnesty e ai dibattiti sul gender: «Il sindaco non può decidere a chi dare il permesso e a chi no, questa sarà la prima rivoluzione. Le aule studio non sono sufficienti, ne serve una aperta 24 ore al giorno». Nicolò Calore, delegato di Massimo Bitonci (Lega), ha ricordato che l’ex sindaco ha avviato l’iter per il parco Tito Livio e il parco delle Mura, lanciando una frecciata al Bo: «L’Ateneo ha tanti spazi ma sono inefficienti, come spesso accade con gli enti statali. Il Comune ha tentato di fare qualcosa, come dimostra l’intercessione di Bitonci per l’alienazione della caserma Piave». Simone Borile (Cinquestelle) vuole riaprire il cinema Altino e approva il mo- Covent Garden per piazza Insurrezione (lanciato da Bitonci nel 2015), mentre Luigi Sposato (Osa) immagina un campus all’ex Configliachi di via Reni. Sul fronte del lavoro Borile promette «zero imposte a chi avvia un’attività», mentre Sposato vuole stanziare un fondo da due milioni per le startup e introdurre i concorsi per le partecipate. Per Lorenzoni «serve uno spazio di coworking dove radunare tutti gli incubatori, magari in via Anelli». Infine i trasporti, con promesse di corse notturne per tram e autobus. Domani intanto gli umanisti dell’Udu organizzano la quarta Notte bianca del Liviano, con concerti, mostre, incontri. (a.m.)