Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rifiuti, opposizioni unite contro il sindaco Bergamin e l’aumento della Tari «Delibera da impugnare»
Attacco concentrico a Massimo Bergamin sulla questione-rifiuti e sull’aumento del 3% della Tari, la tassa per la gestione del relativo servizio, da parte dell’opposizione. Con invito al primo cittadino, da parte del presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù, a rendere partecipi anche i cittadini nei cambi di modalità di raccolta dell’immondizia.
L’opposizione consiliare, compatta, si prepara a impugnare la delibera con cui l’attuale giunta di Palazzo Nodari ha dato l’ok all’incremento della tassa rifiuti (Tari), aumentata del 3% rispetto allo scorso anno. Ad annunciarlo ieri i capigruppo consiliari di Pd, Movimento 5 Stelle e lista Tosi, rispettivamente Nadia Romeo, Francesco Gennaro e Antonio Rossini.
«La delibera è illegittima - attacca Romeo - e la impugneremo nelle opportune sedi. Rappresenta uno schiaffo alle famiglie, ma anche alle imprese in un momento già di forte difficoltà».
A farle da eco il grillino Gennaro. «Presenteremo anche una mozione consiliare - ha precisato Gennaro - per impegnare il sindaco a portare in aula questa delibera per un voto di conferma politico».
Per la squadra dell’amministrazione civica capitanata dal leghista Massimo Bergamin, però, l’aumento alla tariffa sui rifiuti è legale. Lo conferma l’assessore al Bilancio, Susanna Garbo, che avvisa i cittadini in vista della scadenza della prima rata, fissata al 16 giugno. «Attenzione non esiste nessun motivo per non pagarla - chiarisce - Anzi, il cittadino che non dovesse versare la prima rata rischia di andare incontro a sanzioni». Il problema nasce a monte, fuori da Palazzo Nodari. «Ecoambiente», azienda che in Polesine gestisce il ciclo integrato delle immondizie, non ha ancora predisposto il proprio budget, cioè il previsionale di spesa su cui poi i Comuni calcolano la Tari. Per legge l’azienda di via Sacro Cuore ha tempo fino a fine luglio per predisporre il documento economico.
Ma i Comuni devono preparare i bilanci a primavera, fissando tasse e tariffe, le cui prime rate vanno in pagamento a giugno. Un cortocircuito burocratico. E così se negli altri comuni della Provincia, nelle stesse condizioni, hanno approvato tariffe provvisorie ricalcando quelle dello scorso anno,
Replica e monito L’assessore Garbo: «Provvedimento regolare, la tassa è da pagare o sanzioni»
Rovigo ha deciso di aumentare. Un incremento giustificato con i ritardi nell’avvio del nuovo piano per la raccolta differenziata.
Intanto ieri mattina il presidente del consiglio comunale, Paolo Avezzù, ha preso carta e penna e ha scritto a «Ecoambiente», sollecitando l’invio del budget, come già aveva fatto l’Ufficio ragioneria mercoledì scorso, il giorno prima che gli stessi grillini sollevassero il caso Tari. «In ogni caso i revisori dei conti del Comune hanno detto che, con la nostra delibera, abbiamo agito correttamente» ha concluso l’assessore Garbo.