Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La guerra dei sondaggi
Campagna elettorale anomala anche per il numero di rilevazioni: già cinque. In tutti i casi Bitonci è in testa, ma il ballottaggio potrebbe riservare sorprese
Non era mai successo che nell’arco di quattro mesi, alla vigilia delle elezioni cittadine, fossero resi noti al pubblico ben cinque sondaggi.
Siamo quindi di fronte all’ennesima particolarità di una campagna elettorale inedita, cominciata addirittura a metà novembre scorso, cioè all’indomani della caduta anticipata dell’allora sindaco leghista Massimo Bitonci e caratterizzata poi dal grave malore capitato tre settimane fa all’imprenditore Sergio Giordani, candidato del Pd e di una vasta alleanza che guarda sia al centro che a destra. C’è un’ulteriore particolarità: le cinque rilevazioni sono state tutte commissionate e diffuse dagli stessi Bitonci e Giordani. Due dal primo (entrambe con Swg) e tre dall’altro (con tre agenzie diverse) e tutte e cinque danno ai due candidati le maggiori chance di conquistare la poltrona più alta di Palazzo Moroni. Non è un mistero infatti che questo sia un modo per motivare i rispettivi sostenitori, tanto più adesso, quando mancano 18 giorni al primo turno dell’11 giugno.
Strategie a parte, veniamo ai numeri. Facendo una media dei cinque sondaggi in questione, compresi gli ultimi due presentati ieri (uno svolto dalla Lan di Padova per Giordani e l’altro dalla Swg di Trieste per Bitonci), risulta che, se si votasse oggi, l’ex sindaco del Carroccio primeggerebbe con il 41,9% dei consensi, seguito dall’ex presidente dell’Interporto con il 34,7%, dal candidato del M5S Simone Borile con il 10,9% e dall’alfiere di Coalizione Civica Arturo Lorenzoni con il 9,8%. Gli altri tre aspiranti primi cittadini (Luigi Sposato di Osa, Rocco Bordin de La Padova Libera e Maurizio Meridi di Casa Pound), invece, si spartirebbero appena l’1,8%. Mentre la quota di indecisi/non votanti si attesterebbe al 31,9%. Se le cose stessero davvero così, Bitonci approderebbe al ballottaggio, dove comunque si ripartirebbe da zero, con un vantaggio su Giordani del 7,2% pari a circa ottomila voti. Ma se (come si continua a ripetere) Giordani si apparentasse con Lorenzoni e tutti i suffragi di quest’ultimo andassero a Giordani (ipotesi al momento remota) , l’ex presidente dell’Interporto potrebbe ribaltare il verdetto del primo turno, distanziando l’ex senatore padano di circa tremila voti. A far di nuovo pendere l’ago della bilancia su Bitonci, però, potrebbero essere gli elettori grillini che nel 2014, dovendo scegliere tra il leghista e il democratico Ivo Rossi, preferirono in larga parte il primo e il fatto che una parte degli elettori di Lorenzoni. Ma ora concentriamoci sugli ultimi due sondaggi, entrambi resi noti ieri. Secondo il primo, commissionato da Giordani alla Lan, l’ex sindaco leghista otterrebbe al primo turno il 41,9%, l’imprenditore sostenuto dal Pd il 36,7%, Borile l’11,6%, Lorenzoni il 9,1% e gli altri tre candidati appena lo 0,7% (indecisi/non votanti 29,7%). Al ballottaggio, però, sempre secondo Lan, vincerebbe Giordani con il 52,7%, mentre Bitonci si fermerebbe al 47,3%. In base invece alla seconda rilevazione, affidata dall’ex primo cittadino alla Swg, Bitonci incasserebbe al primo turno il 42/46%, Giordani il 29/33%, Lorenzoni l’11/15%, Borile l’8/10% e gli altri tre concorrenti il 2/4% (indecisi/non votanti 18%). Va poi aggiunto che Swg non ha sondato il ballottaggio, ma ha domandato agli intervistati quale sarà, al di là delle loro preferenze, il nuovo sindaco di Padova: il 43% ha risposto Bitonci, il 21% Giordani, il 4% Lorenzoni e il 2% Borile, mentre il 30% non si è espresso. «Davanti a questi numeri – commenta Bitonci – credo di avere la possibilità di vincere già al primo turno». Massimo Bettin, segretario provinciale del Pd, replica: «A me risulta che Swg abbia misurato anche il ballottaggio. E, se i dati sono quelli che ho visto io, capisco perché Bitonci ha scelto di non mostrarli». L’unico sondaggio attendibile, comunque, sarà quello dell’11 giugno.