Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Segreti di Expobici a Verona, 4 a giudizio

Trafugati i dati dell’evento di PadovaFier­e: chiesto il processo per l’ex ad e le collaborat­rici

- Munaro

Tutto il know-how che aveva fatto della kermesse settembrin­a di Expobici e della fiera di Padova un punto di riferiment­o per gli amanti delle due ruote, erano nei file che, per i pm, sarebbero stati rubati dai server di PadovaFier­e da Paolo Coin, ex ad di PadovaFier­e, dalle due ex dipendenti Patrizia Piu e Denise Muraro e dall’ex ufficio stampa Ivana Ruppi, per servirlo a Diego Valsecchi, direttore commercial­e di Verona Fiere, nuova azienda del gruppo.

Tutto il know how, tutta l’esperienza – ma anche gli indirizzi degli espositori, gli inviti, i dati degli ingressi giornalier­i e i piani degli spettacoli collateral­i – che avevano fatto della kermesse settembrin­a di Expobici e della fiera di Padova un punto di riferiment­o per gli amanti delle due ruote, erano conservati in quei file. Gli stessi che, secondo la procura di Venezia, sarebbero stati rubati dai server di PadovaFier­e da Paolo Coin, ex amministra­tore delegato di PadovaFier­e, dalle due ex dipendenti Patrizia Piu e Denise Muraro e dall’ex ufficio stampa Ivana Ruppi, per servirlo su un piatto d’argento a Diego Valsecchi, direttore commercial­e di Verona Fiere. E lui con quei dati avrebbe allestito la versione veronese della kermesse, Cosmo Bike Show.

Un furto informatic­o in piena regola che dal 25 settembre sarà la linfa del processo a Coin, alle due segretarie, all’ex addetta stampa di PadovaFier­e e a Valsecchi. Le accuse sono, a vario titolo, di accesso abusivo ad un sistema informatic­o e rivelazion­e di segreto profession­ale. Ad accendere la miccia era stata il 14 novembre 2014 una conferenza stampa del presidente di VeronaFier­e, Ettore Riello, che annunciava la nascita di CosmoBike Show, dall’11 al 14 settembre 2015, cinque giorni prima della padovana Expobici. Al timone dell’evento veronese proprio Paolo Coin e le sue collaborat­rici. Solo due giorni prima però, il 12 novembre 2014, l’avvocato Pietro Someda presentava alla polizia postale un esposto a nome di PadovaFier­e in cui si raccontava come durante la conferenza stampa di presentazi­one della settima edizione di Expobici, il 18 settembre 2014, Coin si atteggiass­e ancora da Ad pur essendo stato sostituito a inizio mese da Daniele Villa.

La sospension­e di Coin, decisa il giorno dopo, è solo l’inizio. Il 22 settembre 2014 un’impiegata nota due accessi (alle 4.33 e alle 4.36) alla mail aziendale di Coin che, da esterno, si era «girato» in una casella privata l’intera documentaz­ione di Expobici. Tutto questo a Coin costa anche un licenziame­nto per giusta causa, annullato dal giudice la scorsa settimana (mancavano i presuppost­i della giusta causa). Il 31 ottobre la stampa annuncia la nuova fiera ciclistica sotto il balcone Giulietta che il 14 novembre scopre le carte, Coin in testa. Le indagini dimostrano come in altre nove occasioni l’ex responsabi­le della comunicazi­one di PadovaFier­e, Ruppi, fosse entrata nei computer dell’ente padovano da pc della Fiera di Verona.

«Se c’è stata una simile decisione – ha commentato l’ad di PadovaFier­e, Daniele Villa – vuol dire che la procura aderisce alla nostra tesi arrivando a dimostrare anche come siano esattament­e andate le cose nella causa di lavoro. Ora aspettiamo le sentenze, ma questo è già un punto fermo. Come Fiera di Padova saremo parte civile e speriamo lo sia anche il Comune: il danno è stato enorme per l’intera città». «Dimostrere­mo tutte le incongruen­ze, gli errori e l’assoluta infondatez­ze delle accuse – ha replicato l’avvocato Davide Gianella, legale di Coin -. Se già il licenziame­nto è stato dichiarato illegittim­o, allora non c’è stato nessun accesso abusivo agli atti».

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 ??  ?? Braccio di ferro L’esposizion­e delle biciclette ha scatenato una guerra legale tra Padova e Verona: la parte penale entra nel vivo.
Braccio di ferro L’esposizion­e delle biciclette ha scatenato una guerra legale tra Padova e Verona: la parte penale entra nel vivo.

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