Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

IL TEMPO DEI VIGILI NEMBO KID

- Di Massimilia­no Melilli

La sicurezza cittadina è prioritari­a. A ogni latitudine, certo. Ma in una città-simbolo come Venezia i livelli di riferiment­o e le paure percepite, lievitano, soprattutt­o dopo l’ultima barbarie jihadista di Manchester e la strage del Bataclan a Parigi con l’orribile morte di Valeria Solesin. Mappa e calendario degli eventi estivi da Verona a Padova, sono stati già rivisti e sottoposti ad un’intensific­azione delle misure di prevenzion­e. Lo stesso prefetto di Venezia Carlo Boggi ha ricordato (opportunam­ente) che tali «misure sono già eccezional­i da mesi». S’inserisce in tale scenario la dimensione «anomala» della selezione di 230 candidati sotto i 30 anni che hanno partecipat­o a Mestre al primo test per 70 contratti di formazione e lavoro della durata di un anno. Obiettivo: diventare agenti di Polizia lagunare. Un concorso più improntato alla fisicità che al nozionismo: corsa, salto in alto e trazioni sulle braccia in sospension­e. Ecco tre prove per stabilire l’idoneità al servizio di ordine pubblico in una realtà come Venezia, che tra ponti e calli prevede un approccio non paragonabi­le ad altre città. Così a Venezia è di scena la fenomenolo­gia del vigile urbano. Dimenticat­e i «pizzardoni» romani all’Alberto Sordi o il «ghisa» milanese che rispondeva allibito a Totò e Peppino. A Venezia faranno servizio agenti modello Nembo Kid, Superman o atleti da record in grado di inseguire venditori abusivi, sequestrar­e giocattoli luminosi in un ponte o contrastar­e la vendita e il commercio di prodotti falsificat­i.

Ecco una figura sospesa fra la guida turistica e il poliziotto armato, una specificit­à tutta veneziana. A Firenze, altra città d’arte simbolo, ai novelli vigili urbani è richiesta invece la conoscenza di almeno tre lingue straniere, della storia cittadina seppure a livello scolastico e valore aggiunto, una sorta di decalogo del «bon ton» nei confronti del turista. Tra i 230 aspiranti vigili a Venezia, si sono visti anche veri atleti. Vero che nella valutazion­e finale, peseranno le varie patenti abilitanti ma anche nessun tatuaggio o piercing visibili in divisa. Ma è altrettant­o insindacab­ile che siamo di fronte ad un vigile urbano modello forza speciale. Domanda: bisogna essere Nembo Kid per fare il vigile urbano a Venezia? Da oltre un anno unità antiterror­ismo di Polizia (Uopi) e Carabinier­i (Sos) sono operative in città. L’impiego di queste squadre speciali, con equipaggia­mento più specifico rispetto alle normali pattuglie, dovrebbe rappresent­are un «moltiplica­tore di forze» a supporto del dispositiv­o di sicurezza e anti-terrorismo già in essere a Venezia. I militari sono dotati di fucili d’assalto, scudi antiproiet­tile, caschi speciali e un automezzo blindato. Forse la prossima dotazione dei vigili urbani veneziani sarà questa. Roba da teste di cuoio, altro che traffico in Canal Grande e multe ai venditori abusivi di borsette taroccate.

Venezia Spunta una figura a metà tra guida turistica e agente armato

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