Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
IL TEMPO DEI VIGILI NEMBO KID
La sicurezza cittadina è prioritaria. A ogni latitudine, certo. Ma in una città-simbolo come Venezia i livelli di riferimento e le paure percepite, lievitano, soprattutto dopo l’ultima barbarie jihadista di Manchester e la strage del Bataclan a Parigi con l’orribile morte di Valeria Solesin. Mappa e calendario degli eventi estivi da Verona a Padova, sono stati già rivisti e sottoposti ad un’intensificazione delle misure di prevenzione. Lo stesso prefetto di Venezia Carlo Boggi ha ricordato (opportunamente) che tali «misure sono già eccezionali da mesi». S’inserisce in tale scenario la dimensione «anomala» della selezione di 230 candidati sotto i 30 anni che hanno partecipato a Mestre al primo test per 70 contratti di formazione e lavoro della durata di un anno. Obiettivo: diventare agenti di Polizia lagunare. Un concorso più improntato alla fisicità che al nozionismo: corsa, salto in alto e trazioni sulle braccia in sospensione. Ecco tre prove per stabilire l’idoneità al servizio di ordine pubblico in una realtà come Venezia, che tra ponti e calli prevede un approccio non paragonabile ad altre città. Così a Venezia è di scena la fenomenologia del vigile urbano. Dimenticate i «pizzardoni» romani all’Alberto Sordi o il «ghisa» milanese che rispondeva allibito a Totò e Peppino. A Venezia faranno servizio agenti modello Nembo Kid, Superman o atleti da record in grado di inseguire venditori abusivi, sequestrare giocattoli luminosi in un ponte o contrastare la vendita e il commercio di prodotti falsificati.
Ecco una figura sospesa fra la guida turistica e il poliziotto armato, una specificità tutta veneziana. A Firenze, altra città d’arte simbolo, ai novelli vigili urbani è richiesta invece la conoscenza di almeno tre lingue straniere, della storia cittadina seppure a livello scolastico e valore aggiunto, una sorta di decalogo del «bon ton» nei confronti del turista. Tra i 230 aspiranti vigili a Venezia, si sono visti anche veri atleti. Vero che nella valutazione finale, peseranno le varie patenti abilitanti ma anche nessun tatuaggio o piercing visibili in divisa. Ma è altrettanto insindacabile che siamo di fronte ad un vigile urbano modello forza speciale. Domanda: bisogna essere Nembo Kid per fare il vigile urbano a Venezia? Da oltre un anno unità antiterrorismo di Polizia (Uopi) e Carabinieri (Sos) sono operative in città. L’impiego di queste squadre speciali, con equipaggiamento più specifico rispetto alle normali pattuglie, dovrebbe rappresentare un «moltiplicatore di forze» a supporto del dispositivo di sicurezza e anti-terrorismo già in essere a Venezia. I militari sono dotati di fucili d’assalto, scudi antiproiettile, caschi speciali e un automezzo blindato. Forse la prossima dotazione dei vigili urbani veneziani sarà questa. Roba da teste di cuoio, altro che traffico in Canal Grande e multe ai venditori abusivi di borsette taroccate.
Venezia Spunta una figura a metà tra guida turistica e agente armato