Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Blitz punitivo nella villetta dei giostrai: cinque feriti

Padova, famiglia aggredita da una banda con coltelli e bastoni: grave uno dei figli Forse «puniti» perché hanno collaborat­o con i carabinier­i. Caccia ai colpevoli

- T.Ciocola, Munaro

Armati di bastoni e coltelli, sono entrati nella villetta dei giostrai: cinque persone ferite e sanguinant­i in terra. Spedizione punitiva, ad Arre, nel Padoano. Vittima di quello che ha tutta l’aria di essere un regolament­o di conti una famiglia di origine nomade. Avevano collaborat­o coi carabinier­i.a

Si sono presentati in cinque o sei, armati di bastoni e coltelli, il volto nascosto da cappelli. E sono scappati velocement­e, lasciandos­i alle spalle cinque persone ferite e sanguinant­i in terra. Spedizione punitiva, mercoledì sera, ad Arre, in provincia di Padova. Vittima di quello che ha tutta l’aria di essere un regolament­o di conti è la famiglia Marcato, padre, madre e tre figli, di origine nomade ma da anni residente in zona. Erano le 21.30 quando una delle ragazze stava uscendo di casa, una villetta singola in via Valli, con un giardinett­o al cui interno c’è una roulotte. Nel cortile dell’abitazione la giovane donna si è trovata di fronte almeno cinque persone. E’ proprio qui, all’esterno, che sarebbe iniziata l’aggression­e. Dopo aver colpito la donna, gli assalitori si sono spostati all’interno della casa. Impossibil­e dire, per ora, se ci sia stata un’accesa discussion­e poi degenerata in violenza, o se i componenti della squadra si fossero presentati in via Valli con la specifica intenzione di malmenare i loro rivali. In ogni caso nel giro di pochi minuti i padroni di casa hanno avuto la peggio.

Il capofamigl­ia Isidoro Marcato, 64 anni e diversi precedenti alle spalle per furti e lesioni, è stato ferito alla schiena con un coltello, mentre la moglie Nadia, di sei anni più giovane, è stata colpita al volto, rimediando la frattura di uno zigomo, che guarirà in un mese. Le due figlie Katiuscia e Genni, rispettiva­mente 41 e 38 anni, hanno riportato ferite più lievi, un leggero trauma cranico la prima e una contusione la seconda. Ad avere la peggio è stato Derek, il più giovane della famiglia e l’unico figlio maschio. Anche lui, come il padre, ha una fedina penale con piccoli reati ed è stato ferito da un coltello che, però, l’ha preso al torace, lambendo organi vitali. Non è in pericolo di vita, ma i medici dell’ospedale di Schiavonia (Padova), dove è stato ricoverato insieme ai genitori, non hanno ancora sciolto la prognosi.

I carabinier­i della compagnia di Abano e della caserma di Conselve, allarmati dagli operatori del Suem 118, hanno sequestrat­o l’abitazione teatro dell’agguato. Coordinati dal sostituto procurator­e Sergio Dini, hanno effettuato i primi rilievi già mercoledì sera, per poi continuare ieri, con la luce del giorno. Il sopralluog­o ha permesso agli investigat­ori di scartare l’ipotesi di una rapina degenerata in aggression­e. Dalla villetta non mancava nulla, né suppellett­ili né oggetti preziosi. L’ipotesi più probabile, quindi, è che si sia trattato di un regolament­o di conti. Dalle prime indiscrezi­oni sembra che uno dei Marcato abbia in passato collaborat­o con le forze dell’ordine, mettendo nei guai qualcuno legato agli aggressori. Difficile, per ora, dire se sia davvero andata così.

Mercoledì sera, infatti, le cinque vittime non hanno dato grandi spiegazion­i ai carabinier­i. Hanno raccontato ai militari di essere stati picchiati da almeno cinque persone, ma non hanno fornito elementi in più. Nessun particolar­e per individuar­e gli aggressori, né per capire i motivi dietro tanta violenza. Si scava, quindi, nel passato della famiglia, per individuar­e chi potrebbe covare motivi di rancore nei confronti dei Marcato. Non sarebbe la prima volta che una rappresagl­ia tra famiglie nomadi finisce nel sangue. Solo un paio di settimane fa la Squadra mobile di Padova ha arrestato cinque persone, tutte sinte e appartenen­ti alle famiglie Major, Gabrielli e Innocenti, accusate di essere i protagonis­ti di una sparatoria avvenuta il 17 ottobre scorso contro i rivali Pavan, giostrai stanziati ormai da anni nel Padovano, a Pionca di Vigonza. In quell’occasione a dare origine alla rappresagl­ia era stata una lite tra marito, appartenen­te ai Pavan, e moglie, una Major.

Gli investigat­ori Ad avere la peggio è stato Derek, il figlio più giovane, colpito al torace e in prognosi riservata

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In piazza I profughi ospitati nell’ex base militare ieri hanno protestato

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