Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La Tari aumenta e Cna s’infuria: «Imprese trattate come bancomat»
Fresco di rielezione, il presidente della Cna polesana David Gazzieri parte all’attacco per la questione della tassa sui rifiuti a Rovigo. E mentre Ecoambiente e Consorzio Rsu rivendicano congiuntamente la bontà del loro operato, la Fp-Cgil denuncia atteggiamenti dal sapore antisindacale di Ecoambiente.
Per quanto riguarda la tassa rifiuti (Tari), Gazzieri afferma «la propria contrarietà e stupore rispetto alla delibera adottata dal Comune di Rovigo con la quale sono state approvate le tariffe per il 2017 che prevedono, pur in assenza del piano finanziario da parte di Ecoambiente, un aumento generalizzato del 3% rispetto al 2016». Accanto all’ulteriore incremento per Gazzieri c’è «la beffa per molti artigiani. La categoria sembra essere considerata un bancomat, e purtroppo qualche amministratore non ha la consapevolezza che a causa dell’aumento crescente dei tributi locali in città si affossino le imprese».
Fin qui Cna. Dal canto loro, il consiglio d’amministrazione di Ecoambiente e il commissario liquidatore del consorzio Rsu Pierluigi Tugnolo rivendicano l’ok avuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) presieduta da Raffaele Cantone alla nomina del nuovo responsabile anticorruzione della società Valerio Frazzarin in sostituzione dell’ex direttore generale Giuseppe Romanello. «Quella rimozione dall’incarico – si legge nella nota congiunta - non è derivata da atti discriminatori, bensì dalla decisione assunta dai soci di Ecoambiente di sopprimere la figura del direttore generale. Il parere espresso dall’Anac pone in risalto che il nuovo Cda eletto ha assunto deliberazioni legittime e regolari nella forma e nella sostanza». Nella gestione del personale di Ecoambiente, però, non tutto sembra filare liscio. Davide Benazzo di Fp-Cgil denuncia come nel corso dell’organizzazione di assemblee in tutti i cantieri di Ecoambiente «alcuni lavoratori si siano visti recapitare dall’azienda una lettera di contestazione ed una sanzione lieve per aver criticato la difficoltà di conciliare la partecipazione all’incontro sindacale coi turni di lavoro. Così facendo il dipendente è costretto a scegliere tra il partecipare all’assemblea rimanendo poi al lavoro anche nel turno successivo, o rinunciare al diritto». FpCgil, conclude Benazzo, «risponderà con tutti gli strumenti in nostro possesso».