Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, incrocio a tre vie
C’è ancora incertezza sul futuro assetto del club: la prima ipotesi vede Bonetto presidente, più sfilate quelle con Bergamin al timone o con l’ingresso di Banzato
Sono giorni di attesa e di fibrillazione, quelli vissuti dal Padova verso il nuovo faccia a faccia tra i soci annunciato per lunedì sera. Al momento nessuna strada può essere esclusa, perché la situazione non è chiara, né tantomeno lineare come si potrebbe pensare a prima vista. Ecco le varie opzioni e le diverse possibilità in gioco.
La prima soluzione è quella con Roberto Bonetto presidente. L’attuale numero uno Giuseppe Bergamin resta come socio di minoranza, riducendo sensibilmente il suo impegno finanziario all’interno del club, Bonetto diventa presidente e azionista di riferimento con il sostegno di un altro nuovo socio, attivo nel ramo delle costruzioni edili e già vicino all’ingresso sulla scena del Padova nella passata stagione. Se maturasse questo scenario potrebbe arrivare anche l’uscita di scena di Massimo Poliero, attuale componente del cda biancoscudato e punto di riferimento del settore giovanile con la creazione dell’Academy biancoscudata. Il direttore generale sarebbe ancora Giorgio Zamuner, il budget verrebbe ritoccato in minima parte per quanto riguarda la prima squadra e verrebbero, al contrario, operati tagli più consistenti al settore giovanile e ad altri ambiti che rappresenterebbero costi vivi non più sostenibili per il nuovo corso. Come allenatore il passaggio del turno ai playoff del Pordenone, che affronterà il Cosenza ai quarti di finale dopo aver superato la Giana Erminio, rende ancora più complicato arrivare a Bruno Tedino, favorito di Zamuner e che il dg di viale Rocco tenterà di portare per il secondo anno consecutivo a Padova.
La seconda soluzione vede Bergamin ancora presidente. Al momento è una soluzione meno probabile considerato che il titolare della Sunglass, in assemblea dei soci, ha annunciato che il suo impegno finanziario sarà più limitato rispetto alla stagione appena andata in archivio. Se Bergamin rimanesse il punto di riferimento del club di viale Rocco, Massimo Poliero sarebbe al suo fianco e Bonetto avrebbe due opzioni: o uscire in via definitiva dal club, o rimanere con un ruolo marginale e con una quota inferiore a quella del socio storico. In questo caso la posizione di Zamuner sarebbe da valutare ma, nell’ottica di un contenimento dei costi, non potrebbe essere ignorata la scrittura privata che prevede il rinnovo automatico in caso di quarto posto al dg. Quest’ultimo punto resta tuttora avvolto nel mistero, visto che non tutte le fonti concordano sull’esistenza di questa opzione scritta. Per il dg biancoscudato ci potrebbe essere anche la soluzione Cittadella, se oggi Stefano Marchetti dovesse annunciare in via ufficiale il suo passaggio al Chievo, in serie A.
La terza soluzione vede in campo Alessandro Banzato. L’ad di Acciaierie Venet non ha ancora recapitato una risposta definitiva a Bergamin, con cui ci sono stati due incontri negli ultimi mesi, oltre alla messa a punto della due diligence del club. Se, a questo punto a sorpresa, Banzato dovesse acquistare il club, Bergamin potrebbe rimanere come socio di minoranza, mentre non sarebbe da escludere un’uscita di Bonetto. Molto probabile il ritorno di Ivone De Franceschi come dg. Occhio, infine, alle imminenti elezioni amministrative. I due candidati favoriti Massimo Bitonci e Sergio Giordani potrebbero avere un asso nella manica.