Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, incrocio a tre vie

C’è ancora incertezza sul futuro assetto del club: la prima ipotesi vede Bonetto presidente, più sfilate quelle con Bergamin al timone o con l’ingresso di Banzato

- Dimitri Canello

Sono giorni di attesa e di fibrillazi­one, quelli vissuti dal Padova verso il nuovo faccia a faccia tra i soci annunciato per lunedì sera. Al momento nessuna strada può essere esclusa, perché la situazione non è chiara, né tantomeno lineare come si potrebbe pensare a prima vista. Ecco le varie opzioni e le diverse possibilit­à in gioco.

La prima soluzione è quella con Roberto Bonetto presidente. L’attuale numero uno Giuseppe Bergamin resta come socio di minoranza, riducendo sensibilme­nte il suo impegno finanziari­o all’interno del club, Bonetto diventa presidente e azionista di riferiment­o con il sostegno di un altro nuovo socio, attivo nel ramo delle costruzion­i edili e già vicino all’ingresso sulla scena del Padova nella passata stagione. Se maturasse questo scenario potrebbe arrivare anche l’uscita di scena di Massimo Poliero, attuale componente del cda biancoscud­ato e punto di riferiment­o del settore giovanile con la creazione dell’Academy biancoscud­ata. Il direttore generale sarebbe ancora Giorgio Zamuner, il budget verrebbe ritoccato in minima parte per quanto riguarda la prima squadra e verrebbero, al contrario, operati tagli più consistent­i al settore giovanile e ad altri ambiti che rappresent­erebbero costi vivi non più sostenibil­i per il nuovo corso. Come allenatore il passaggio del turno ai playoff del Pordenone, che affronterà il Cosenza ai quarti di finale dopo aver superato la Giana Erminio, rende ancora più complicato arrivare a Bruno Tedino, favorito di Zamuner e che il dg di viale Rocco tenterà di portare per il secondo anno consecutiv­o a Padova.

La seconda soluzione vede Bergamin ancora presidente. Al momento è una soluzione meno probabile considerat­o che il titolare della Sunglass, in assemblea dei soci, ha annunciato che il suo impegno finanziari­o sarà più limitato rispetto alla stagione appena andata in archivio. Se Bergamin rimanesse il punto di riferiment­o del club di viale Rocco, Massimo Poliero sarebbe al suo fianco e Bonetto avrebbe due opzioni: o uscire in via definitiva dal club, o rimanere con un ruolo marginale e con una quota inferiore a quella del socio storico. In questo caso la posizione di Zamuner sarebbe da valutare ma, nell’ottica di un contenimen­to dei costi, non potrebbe essere ignorata la scrittura privata che prevede il rinnovo automatico in caso di quarto posto al dg. Quest’ultimo punto resta tuttora avvolto nel mistero, visto che non tutte le fonti concordano sull’esistenza di questa opzione scritta. Per il dg biancoscud­ato ci potrebbe essere anche la soluzione Cittadella, se oggi Stefano Marchetti dovesse annunciare in via ufficiale il suo passaggio al Chievo, in serie A.

La terza soluzione vede in campo Alessandro Banzato. L’ad di Acciaierie Venet non ha ancora recapitato una risposta definitiva a Bergamin, con cui ci sono stati due incontri negli ultimi mesi, oltre alla messa a punto della due diligence del club. Se, a questo punto a sorpresa, Banzato dovesse acquistare il club, Bergamin potrebbe rimanere come socio di minoranza, mentre non sarebbe da escludere un’uscita di Bonetto. Molto probabile il ritorno di Ivone De Franceschi come dg. Occhio, infine, alle imminenti elezioni amministra­tive. I due candidati favoriti Massimo Bitonci e Sergio Giordani potrebbero avere un asso nella manica.

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Il bomber Per Cristian Altinier 30 reti a segno in due stagioni con la maglia del Padova

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