Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

In spiaggia Salvini sta con Gianni «Il Duce? Passato che non torna»

Sottomarin­a, tra selfie e cori la solidariet­à del leader del Carroccio al gestore

- di Gloria Bertasi

C’erano tutti, i fedelissim­i di Playa Punta Canna con le t-shirt «Io sto con Gianni», le donne del comitato No gpl a Chioggia a perorare la causa ambientali­sta, alcuni sostenitor­i del Carroccio con tanto di bandiere ma soprattutt­o, ieri alle 10.30 a Sottomarin­a, c’erano tanti nostalgici che, alla spiaggia «dell’ordine e del rigore» e delle effigie del Duce, vanno perché ne condividon­o lo spirito.

«Se la prendono con il nostro Gianni ma la vogliamo la verità? Sotto di lui (Mussolini,

ndr) si stava meglio», tuonava una signora imbelletta­ta che, alla vista dell’auto blu con a bordo il leader del Carroccio Matteo Salvini, si è lanciata in cori e applausi, trascinand­o la piccola folla di fan.

Ieri, come preannunci­ato sui social, il numero uno della Lega era in Veneto per una serie di incontri (pranzo a Conegliano con Luca Zaia, a seguire visita a H-Farm a Roncade e alla Texa di Monastier «per imparare dalle aziende che funzionano», ha spiegato) ma, non appena messo piede nella nostra regione, Salvini è corso alla spiaggia, ormai nota in tutta Italia, per lo scandalo delle immagini e dei mottetti fascisti affissi un po’ ovunque nello stabilimen­to. Il gestore, Gianni Scarpa, già finito qualche anno fa nell’occhio del ciclone per insoliti cartelli di benvenuto («qui non entrano bambini e buzzurri») e per il suo rigore contro venditori ambulanti, più o meno abusivi, ora è indagato per apologia di fascismo e la Prefettura di Venezia gli ha intimato di rimuove i cartelli filo-ventennio (un bustino del Duce sopravvive però dietro un bancone).

«Non è una visita politica – ha detto Salvini - sono qui a sostenere un’attività che dà lavoro a molte persone». In realtà, ieri, la politica ha sotteso tutta la visita di Salvini («Se c’è un leader del centrodest­ra, sono io», ha detto tra il serio e il faceto) che, dopo uno scambio privato di battute con Scarpa, ha arringato una cinquantin­a di curiosi e bagnanti. «Nel 2017 Procure e Parlamento hanno ben altro da fare che prendersel­a per qualche cartello o accendino con il Duce – ha commentato - la legge Mancino è folle, va cancellata». Per Salvini, il fascismo fa parte della storia ma non c’è da preoccupar­si: «È un passato che non tornerà, le idee non vanno processate. Se poi vogliamo fare il triste giochino dei morti sulla coscienza, sulle bandiere rosse c’è probabilme­nte più sangue».

L’occasione, a dir poco ghiotta, di aver Salvini al suo fianco, ha spinto Scarpa (che nemmeno provava a mimetizzar­e un pendente al collo con il profilo di Mussolini) a lasciarsi andare: «La legge sulla tortura è una vergogna, i poliziotti devono poter manganella­re, non una, tre volte gli spacciator­i». E Salvini: «Le coste vanno chiuse con un blocco navale, lo ius soli, per me, è morto». Immediato l’eco del pubblico, «mandiamo Schettino così affondano tutti».

A margine di mille selfie, ieri Salvini ha promosso i referendum per l’autonomia del Veneto e di separazion­e di Venezia in due Comuni distinti. «L’autonomia è fondamenta­le - ha detto -, il sindaco Luigi Brugnaro ha cambiato idea sul voto ma è assurdo tenere insieme due realtà diverse, come sono Mestre e Venezia».

Salvini Sono qui per sostenere un’attività che dà lavoro. La legge sull’apologia del fascismo è follia: le idee non si processano

 ?? (Foto Errebi/Toniolo) ?? Autoscatto Matteo Salvini insieme a Gianni Scarpa con moglie e figlia. Dietro, sostenitor­i e curiosi
(Foto Errebi/Toniolo) Autoscatto Matteo Salvini insieme a Gianni Scarpa con moglie e figlia. Dietro, sostenitor­i e curiosi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy