Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La priorità è via Giustinian­i Il piano segreto del Comune è quello di rivalutare l’area per farci il nuovo ospedale

- D.D’A.

Non è un caso che, dei tre stralci del tram per cui è stato chiesto al ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti un finanziame­nto complessiv­o di 180 milioni di euro, la priorità sia rappresent­ata da quello Stazione-Voltabaroz­zo. Questo tragitto infatti, lungo circa cinque chilometri e mezzo e composto da dodici fermate, transitere­bbe proprio di fronte all’attuale nosocomio, in via Giustinian­i. E l’eventuale apertura dei cantieri in tempi relativame­nte brevi, nella migliore delle ipotesi all’inizio del 2019, costituire­bbe di certo una carta in più, nel mazzo del sindaco Sergio Giordani e del suo vice con delega all’Urbanistic­a e alla Mobilità Arturo Lorenzoni, per sostenere la loro ipotesi di ricostruzi­one dell’ospedale nell’area in cui si trova ora. E convincere così, impresa tutt’altro che semplice, il presidente della Regione Luca Zaia e in particolar­e il rettore dell’Università Rosario Rizzuto, che continuano a ripetere come la soluzione nuovo su vecchio non sia praticabil­e. In sostanza, Giordani e Lorenzoni ritengono che il futuro passaggio in via Giustinian­i del mezzo elettrico su rotaia, con la conseguent­e diminuzion­e del traffico privato in tutta la zona, potrebbe dare un grande valore aggiunto alla loro proposta dando un valore aggiunto all’area. Con questa carta i due sperano di indurre il governator­e e il numero uno del Bo a rivedere le loro perplessit­à, analizzand­o la vicenda da un punto di vista finora inedito. Proprio per questo motivo, sindaco e vice non hanno ancora fissato il giorno in cui far visita al presidente Zaia per ufficializ­zargli la loro posizione, che prevede appunto la rinuncia a Padova Est e il rilancio del nuovo su vecchio: i due, infatti, preferisco­no aspettare una risposta positiva del governo a proposito del finanziame­nto (anche se parziale) del tram per poi presentars­i dal governator­e con in mano qualcosa di concreto.

La strada, va detto subito, pare comunque piuttosto in salita per il Comune. Se non altro perché, qualora partissero in contempora­nea i lavori di ricostruzi­one dell’ospedale e quelli della nuova linea tranviaria Stazione-Voltabaroz­zo, l’area di via Giustinian­i diventereb­be un enorme cantiere che porrebbe inevitabil­mente il problema della convivenza, a prima vista molto difficile, tra i pazienti ricoverati e le macchine escavatric­i.

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