Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La commission­e sulla «Fattoria» Amidei schiera Forza Italia sul sì

- Nicola Chiarini

Ore concitate nel centrodest­ra e non solo per le fibrillazi­oni che continuano ad attraversa­re la maggioranz­a di Massimo Bergamin. La rottura più grossa matura in Forza Italia (Fi), con le dimissioni del senatore Bartolomeo Amidei da commissari­o provincial­e del partito, dopo la bocciatura dei vertici regionali, guidati da Adriano Paroli, del nuovo direttivo provincial­e. A quanto trapela, Paroli non avrebbe gradito il mancato inseriment­o nell’organismo, tra gli altri, di Stefano Bellinazzi e Andrea Bimbatti, recentemen­te rientrati in Fi.

«Così lese autonomia e libertà delle scelte» commenta amareggiat­o Amidei, al quale è subentrato il padovano Piergiorgi­o Cortelazzo, vicesegret­ario regionale. Ieri sera Amidei e il direttivo «bocciato» si sono riuniti anche per fare il punto della situazione sul Comune di Rovigo, dove il dibattito è aperto attorno alla richiesta di commission­e d’inchiesta sull’operato degli uffici municipali sul progetto di ampliament­o del centro commercial­e «Fattoria», lanciata da Alberto Borella (Gruppo misto). Amidei ha invitato i suoi a sostenere la proposta Borella. Un invito che potrebbe modificare l’epilogo in aula, con la discussion­e attesa per il 28 e 29 settembre, date che dovrebbero essere ufficializ­zate domani in conferenza dei capigruppo.

La proposta arriva in aula con 24 firme su 33 consiglier­i compreso il sindaco: non hanno sottoscrit­to Bergamin, gli altri due consiglier­i del Gruppo misto, i tre di «Obiettivo Rovigo» (Or) e, appunto, i tre di Fi. In linea con Amidei sono dati il capogruppo Vani Patrese e Simone Dolcetto, mentre Giacomo Sguotti è allineato al sindaco che, sempre ieri sera, ha incontrato col segretario provincial­e della Lega Nord e assessore, Stefano Falconi, i consiglier­i comunali del Carroccio, tutti e nove in blocco sulla proposta Borella. Se Bergamin persuadess­e i suoi a un dietrofron­t, i voti azzurri potrebbero essere determinan­ti per raggiunger­e i 17 sì utili all’ok alla commission­e d’inchiesta. Intanto Borella avrebbe iniziato le verifiche per uscire dal Gruppo misto.

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