Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bergamin e Raule ai ferri corti, Borella fuori dal Misto
Doppia scossa ieri in una maggioranza ancora lacerata dalla proposta di commissione d’inchiesta sull’operato degli uffici municipali sul progetto di ampliamento della «Fattoria».
La prima poco dopo le 14. Il sindaco Massimo Bergamin ufficializza la richiesta formale scritta a Stefano Raule di attivare d’urgenza la Terza commissione consiliare (Commercio e Urbanistica). Passo irrituale, ma regolare. Entrambi sono della Lega Nord e, di solito, per certe cose basta una telefonata. L’ipotesi di data, non scritta nell’atto inviato per conoscenza anche a Paolo Avezzù, sarebbe il 26 settembre, due giorni prima del Consiglio, la cui convocazione è stata formalizzata ieri dalla Conferenza dei capigruppo il 28 e il 29 settembre. Nella nota viene chiesto di invitare gli assessori di riferimento Federica Moretti e Luigi Paulon, i consiglieri comunali, i dirigenti e i funzionari competenti, il legale rappresentante della «Fattoria».
Ma Raule, anche commissario comunale del partito, non risponde signorsì. «Il presidente sono io — ribatte— Mi riservo di decidere come e quando procedere. Da consigliere della Lega, poi, voglio confrontarmi col gruppo, dato che siamo compatti nella firma per la commissione d’inchiesta».
Il secondo sussulto a metà pomeriggio, quando Alberto Borella annuncia le dimissioni dal Gruppo misto che, non avendo più il terzo componente, sparisce. Borella resta per ora fuori da tutti i gruppi, mentre i suoi ex compagni Renato Borgato e Andrea Denti (che, come primo effetto, ieri non ha potuto partecipare alla Conferenza capigruppo) devono capire il da farsi, premesso che non paiono intenzionati ad accasarsi altrove. Di certo, se la commissione d’inchiesta verrà varata in aula (Ivaldo Vernelli, M5S, propone voto segreto), il Gruppo misto non avrà diritto al rappresentante. (N.C.)