Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giunta di Adria, Furlanetto fuori
Nuovo scontro sulla vicenda «Coimpo»: il sindaco licenzia l’assessore Barbujani: «Attacchi inaccettabili». La replica: impedito il mio mandato
Massimo Barbujani caccia dalla giunta comunale Giorgia Furlanetto, sancendo la rottura irreversibile sulla dolorosa vicenda «Coimpo», a ridosso del terzo anniversario dell’incidente in cui morirono quattro operai, al lavoro nell’azienda di trattamento rifiuti. Il sindaco di Adria aveva già manifestato la propria insofferenza verso l’esponente di Fd’I-An, ridimensionandone il ruolo a inizio mese, lasciandole solo l’Ambiente.
L’addio, ieri mattina, con una telefonata di Barbujani, arrabbiatissimo perché Furlanetto ha scelto di rivolgersi all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), lamentando di non avere ricevuto le registrazioni della riunione promossa il 15 settembre scorso dal sindaco con i rappresentanti di Regione, Provincia, Arpav e i parlamentari.
«Ho chiesto di avere subito l’audio della riunione — dice Furlanetto — per poter valutare argomenti e toni. Il segretario comunale mi ha detto di attendere il completamento del resoconto stenografico. Così ho fatto richiesta di accesso agli atti, perché mi era impedito di esercitare il mio mandato».
Quanto basta per far saltare Barbujani che, pure, martedì avrebbe avuto un incontro con Daniele Ceccarello, segretario provinciale di Fd’I-An e consigliere comunale, per cercare un recupero. «Basta — taglia il sindaco - prima l’audizione in commissione parlamentare con parole pesanti verso l’amministrazione e il sottoscritto, poi un crescendo di contestazioni quasi a volermi far passare per persona non trasparente. Il resoconto stenografico e audio verrà fornito non solo agli assessori, ma anche ai capigruppo, secondo i tempi tecnici. Stiamo seguendo un percorso condiviso con la maggioranza perché il sito Coimpo sia bonificato senza costi per il Comune».
L’opposizione è compatta all’attacco. Pd, M5S, Ibc chiedono che nel prossimo consiglio comunale Furlanetto intervenga comunque. «Se non più come assessore, come persona informata sui fatti» osserva Gino Spinello, capogruppo Pd. Il M5S annuncia un’interrogazione per capire come Barbujani intenda attivarsi per la bonifica.
Ci sono poi le fibrillazioni in maggioranza con Fd’I-An con un piede fuori dalla porta, nonostante la richiesta del sindaco di indicare un nuovo assessore. «Il nostro partito — osserva Ceccarello — è vicino a tutti i livelli a Furlanetto e in queste ore decideremo il da farsi, sapendo di avere la vicinanza di altri consiglieri». Riferimento a Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto) che, secondo i rumor, non si esclude possa unirsi in un’eventuale presa di distanza da Barbujani. La posizione di Ceccarello è rafforzata dal segretario regionale, Sergio Berlato. «Riteniamo che l’azione di chiarezza debba procedere anche coinvolgendo l’Autorità nazionale anti-corruzione e a tal proposito ribadiamo il nostro pieno sostegno all’assessore Furlanetto».
Intanto il comitato «Ca’ Emo Nostra» chiederà un’audizione al prefetto Enrico Caterino e alla Procura per chiedere che su Coimpo «vengano intraprese le più opportune azioni a garanzia dei cittadini e di un’attività amministrativa imparziale».
Barbujani replica secco: «Il comitato dovrebbe essere felice che al tavolo ci fosse l’Arpav, ente terzo a garanzia di tutti e che i rifiuti dentro Coimpo non siano pericolosi come si credeva e siano in quantità molto inferiore al previsto».
Sabato prevista a Ca’ Emo la commemorazione per i quattro lavoratori morti il 22 settembre 2014: Giuseppe Baldan, Nicolò Bellato, Marco Berti, Paolo Valesella. Alle 18.15 nella chiesa parrocchiale la messa. Seguirà un corteo fino al piazzale Vittime del lavoro dove sarà deposto un mazzo di fiori.
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