Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ospedale, scontro tra Regione e Comune

Coletto: «Sono passati tre mesi, Giordani decida», ma il sindaco prende ancora tempo

- Davide D’Attino

Sembra una storia infinita quella del nuovo ospedale a Padova Est. Ieri l’assessore alla Sanità veneta Luca Coletto ha ribadito che il Comune deve sbrigarsi a decidere, ma Giordani prende ancora tempo: «Non so se sia possibile cedere gratuitame­nte le aree di Padova Est alla Regione».

Tre mesi. Sergio Giordani, nel suo programma amministra­tivo, aveva garantito che, entro novanta giorni dalla sua elezione a sindaco, avrebbe finito di leggere le carte e preso una decisione definitiva sul nuovo ospedale. Adesso però quel tempo è passato e Palazzo Moroni non ha ancora comunicato le sue reali intenzioni agli altri soggetti coinvolti in quest’annosa partita.

Da più di tre mesi l’Università, la Provincia, lo Iov, l’Azienda Ospedalier­a e, soprattutt­o, la Regione dunque aspettano una decisione del Comune che tarda ad arrivare. Non è un caso quindi se l’assessore veneto alla Sanità Luca Coletto, presente ieri mattina all’ombra del Santo a un’iniziativa dell’Admo (Associazio­ne Donatori di Midollo Osseo), abbia deciso di lanciare una sorta di ultimatum nei confronti del primo cittadino: «Giordani aveva promesso che, entro tre mesi, ci avrebbe fatto sapere i suoi piani. Ora i novanta giorni sono trascorsi, dato che è stato eletto il 25 giugno. E dunque – scandisce il leghista veronese – mi aspetto che, da un momento all’altro, si presenti in Regione e ci dica, una volta per tutte, qual è la sua posizione».

Quindi, in merito al fatto che il sindaco continui a insistere sull’ipotesi nuovo su vecchio, Coletto ricorda per l’ennesima volta: «Quel tipo di soluzione è già stata analizzata in più occasioni negli ultimi anni e si è sempre giunti alla conclusion­e che non è praticabil­e per motivi di spazio. A meno che – sorride l’assessore regionale – dicendo nuovo su vecchio, non si intenda costruire un piccolo condominio a fianco dell’attuale struttura. Ma il nuovo ospedale è un’altra cosa. E, proprio per questo, abbiamo già sottoscrit­to un protocollo d’intesa con gli altri enti interessat­i, in primis dall’Università e dall’Azienda Ospedalier­a, per dare il via al progetto di Padova Est: l’unica firma che manca è quella del Comune». Il riferiment­o di Coletto è alla pratica di San Lazzaro avviata dall’ex sindaco Massimo Bitonci, che ora il suo successore sembra determinat­o a stoppare: «Non capisco quali siano i dubbi del Comune. I terreni, sia quelli pubblici che quelli privati, sono già disponibil­i. E dunque siamo pronti a partire. Ma è chiaro che, qualora Giordani ci dicesse ufficialme­nte che non è d’accordo, saremmo costretti a ricomincia­re tutto daccapo. E a quel punto non essendo fisicament­e possibile il nuovo su vecchio, la Regione sarebbe obbligata a guardarsi attorno e, come già affermato dal presidente Luca Zaia, a prendere in consideraz­ione anche aree al di fuori del territorio cittadino».

Ma il pressing nei confronti del Municipio non si esaurisce qui. Alle parole di Coletto, infatti, si aggiungono per la prima volta anche quelle dei medici che lavorano in ospedale. A parlare è infatti Daniele Donato, direttore sanitario dell’Azienda Ospedalier­a: «La scelta dell’area in cui realizzare il nuovo ospedale spetta alla politica, mentre il nostro compito di medici è quello di fornire i contenuti. Di certo, però, la soluzione nuovo su vecchio non è proponibil­e. E, per rendersene conto, basta guardare i disagi che stanno creando i lavori in corso per l’adeguament­o antisismic­o del Policlinic­o: immaginare di aprire un cantiere della durata di chissà quanti anni in via Giustinian­i – ripete il braccio destro del direttore generale Luciano Flor – è improponib­ile». La palla, ora più che mai, passa al sindaco Giordani.

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