Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Don Contin e i soldi per orge e viaggi Cinque conti a disposizio­ne del prete

La Finanza sta chiudendo il cerchio sulla provenienz­a del denaro

- Nicola Munaro

Ormai il capolinea è vicino. Nei prossimi giorni, due settimane al massimo, la Guardia di Finanza depositerà in procura un resoconto dettagliat­o sui conti correnti e sulle disponibil­ità patrimonia­li di Andrea Contin, il sacerdote ed ex parroco di San Lazzaro sospeso «A Divinis» dal vescovo di Padova Claudio Cipolla dopo che il pm Roberto Piccione l’aveva iscritto nel registro degli indagati con le accuse di violenza privata e favoreggia­mento della prostituzi­one nei confronti di una parrocchia­na che per anni ne era stata l’amante.

Da quella denuncia di inizio dicembre 2016 ne era nata un’inchiesta che ben presto si era concentrat­a anche sul lato economico della vita poco sacerdotal­e dell’ex don Contin. Spesso il fu sacerdote – che sembra non avere voglia di accondisce­ndere la decisione della curia ed è pronto ad accettare il processo canonico – veniva avvistato a bordo di auto di lusso (perfino una Jaguar), pronto a spendere conti importanti in ristoranti e hotel a cinque stelle, in località da sogno (dove si presentava come avvocato) o in vacanza in resort a cinque stelle in Croazia, Francia e sul Garda in compagnia delle sue amanti. Particolar­i che avevano spinto gli investigat­ori a chiedersi come fosse possibile per un sacerdote avere un tenore di vita così elevato.

Dalle indagini patrimonia­li sono sbucati cinque conti correnti intestati o riconducib­ili all’ex parroco di San Lazzaro, zona Est di Padova. Coordinate bancarie che la Finanza sta analizzand­o per tentare di capire da dove provenisse il denaro usato dal sacerdote. Un’indagine patrimonia­le che ormai è vicina alla sua conclusion­e e che fornire anche un’importante appoggio all’inchiesta penale, per cui prima dell’estate è stata concessa una proroga di altri sei mesi. Tutto era cominciato il 6 dicembre quando una quarantano­venne parrocchia­na di San Lazzaro, amante delusa di don Andrea, si era decisa a trasformar­e la sua sofferenza e i suoi rapporti sessuali oltre ogni limite con don Contin, in una denuncia. Nelle otto pagine di verbale la donna faceva anche il nome anche di don Roberto Cavazzana, ex parroco di Carbonara di Rovolon, che a metà gennaio, in sei ore di interrogat­orio, aveva ammesso la sua partecipaz­ione alle orge organizzat­e dal collega.

Don Andrea e don Roberto avevano capito dopo la denuncia di essere nei guai, ed erano andati in curia a dire che loro erano innocenti. A smentirli ci avrebbero pensato gli inquirenti la mattina del 21 dicembre con una perquisizi­one.

Una stanza piena di sex toys di ogni sorta, una videocamer­a, una decina tra dvd e chiavette con riprese hard catalogate con i nomi di papi (pure sbagliati, come Papa Luciani II) erano la prova della testimonia­nza della parrocchia­na, la cui versione diventava sempre. infine è arrivata la confession­e di don Contin: «Sì, ho fatto sesso con cinque parrocchia­ne, spesso in canonica. Alcune volte anche con uomini di colore».

Il sospetto maggiore è che don Contin organizzas­se orge mettendo annunci su siti di incontri per adulti offrendo la sua amante preferita in cambio di soldi, il sacerdote avrebbe fatto sesso con una ventina di donne.

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