Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Anziana aggredita nel suo negozio colpita con una bottiglia e rapinata

Arcella, vittima la titolare della pasticceri­a San Lorenzo mentre lavorava

- Angela Tisbe Ciociola

Un leggero bussare sulla porta alle prime ore del giorno, mentre la città ancora dormiva e il lavoro in pasticceri­a stava iniziando. La titolare del bar che si è affacciata, convinta che fosse uno dei tanti operai che, di prima mattina, si ferma a chiedere la brioche. E invece si è trovata davanti un giovane, forse nordafrica­no, con il cappuccio della felpa tirato su, il volto scoperto. In mano una bottiglia di vetro, con la quale ha iniziato a colpirla alla testa prima di strapparle dal collo la collana.

Rapina, ieri mattina, alla pasticceri­a San Lorenzo, in via Viotti all’Arcella. Vittima Paola Passuello, 77 anni, che dal 1979 gestisce con il marito il bar. «Fuori era ancora buio, non c’era nessuno – racconta, poche ore dopo, mentre è già tornata dietro al bancone della pasticceri­a nonostante il consiglio dei poliziotti di andare in ospedale-. Spesso a quell’ora c’è qualche lavoratore che passa per sapere se abbiamo già le brioche pronte, così non mi è sembrato strano quando ho sentito bussare. Mio marito è rimasto in laboratori­o, mentre io ho socchiuso la porta, ma subito ho sentito le mani strette attorno al collo e dei colpi violenti alla tempia».

Quel giovane, continua a raccontare la pasticcera, voleva soldi. «Poi ha stretto la mano attorno alla collana d’oro che avevo al collo, ha tirato forte e ha strappato la catenina. Solo dopo quelli che dovrebbero essere stati dieci minuti, ma che mi sono sembrati un’eternità, è scappato». L’anziana, a quel punto, ha iniziato a urlare, attirando l’attenzione del marito che è subito arrivato per soccorrerl­a. La signora, terrorizza­ta e dolorante per i colpi ricevuti sulla tempia, ha subito chiamato la polizia.

«Nell’attesa mi sono seduta – ricorda – ed è a quel punto che ho visto di nuovo quel ragazzo avvicinars­i alla pasticceri­a ma la presenza di mio marito lo ha fatto allontanar­e».

Messi da parte choc e dolore, appena terminati i rilievi delle volanti e della polizia scientific­a il lavoro in pasticceri­a è tornato a fremere, come ogni sabato. «Nei fine settimana non possiamo permetterc­i di prendere pause – continua Paola – ed è per questo che non sono ancora andata in ospedale. Il dolore alla testa, dove sono stata colpita a bottigliat­e, inizia però a farsi sentire». A farsi sentire è anche lo spavento. «Siamo qui da tanti anni – conclude -. La zona ultimament­e è peggiorata dal punto di vista della sicurezza, ma non era mai successo. A questo punto sarà però difficile tornare alla vita di sempre».

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