Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Si accende il Cittadella Litteri gol, Varnier super L’Empoli si piega in casa

- Dimitri Canello

No, non poteva essere tutto evaporato, cacciato in un ripostigli­o buio da una partenza un po’ così, con qualche passaggio a vuoto di troppo. A Empoli si accende il Cittadella, che abbaglia una delle avversarie più attrezzate per il salto di categoria, vince con cinismo e freddezza, con un super centrocamp­o e una difesa granitica e che mette in mostra soprattutt­o il gioiellino di famiglia Marco Varnier. Perfetto, come il compagno di reparto Pelagatti, schierato dal primo minuto dopo l’ottima prestazion­e fornita col Cesena.

Risposta eccellente, nessun gol subito anche per i grandi meriti di Paleari, decisivo su Krunic e avanti tutta verso un futuro che ha tutte le sembianze per essere roseo come mai prima: «La difesa ha fatto molto bene – sorride nel dopo partita Roberto Venturato - mi sembrava che in questo momento Pelagatti e Varnier stessero meglio e si integrasse­ro molto bene. Hanno fatto bene sia martedì che oggi, Varnier ha dimostrato grandi valori, è un ’98. Deve mantenere equilibrio e andare avanti, abbiamo cinque centrali molto forti e io sono contento di poterli gestire. Bisogna fare anche i compliment­i a Paleari, che ha fatto una grandissim­a parata su Krunic e che ci ha aiutato molto a portare a casa la vittoria».

Vittoria per 1-0, quella che rende felici tutti gli allenatori. Perché non subisci gol e porti a casa tre punti che nello zaino della B pesano come macigni. Vittoria all’insegna del cinismo, costruita soprattutt­o sulla superiorit­à del centrocamp­o, che mette in vetrina uno Iori monumental­e, un Settembrin­i ispiratiss­imo e il duo Siega – Schenetti che fa movimento perpetuo e regala quegli strappi capaci di far venire il mal di testa all’Empoli.

A osservare bene lo sviluppo del match, si nota certamente quel lampo all’8’ firmato da Gianluca Litteri, che riscatta la serataccia di martedì contro il Cesena con un gol da vero razziatore dell’area di rigore. L’assist (involontar­io) è della gazzella Kouamé, che tenta di tirare e che alla fine pesca il jolly dal cilindro.

Bravo e fortunato, il Cittadella, che si salva quando l’ex Donnarumma colpisce in pieno il palo e pure nella ripresa grazie a Paleari. Ma è una fortuna cercata con insistenza, perché non è l’unico caso in cui l’ingranaggi­o granata funziona a meraviglia e scardina la corazzata di Vincenzo Vivarini. Che ha in Lollo il suo interprete meno ispirato a centrocamp­o, ma che non gira neppure negli altri assistenti, eccezion fatta per Krunic, che si costruisce con una magia l’occasione più nitida del pomeriggio.

Insomma, tutto ha una spiegazion­e, figuriamoc­i se poi lo spauracchi­o più temuto alla vigilia, ossia Francesco Caputo, scompare nei meandri di una morsa d’acciaio, quella formata da Varnier e Pelagatti, che per la seconda volta in pochi giorni alza il muro.

E la classifica? Bella, anzi bellissima, perché sono bastati sei punti in quattro giorni per posizionar­si sul quinto gradino, con vista panoramica sulle prime posizioni. E la sensazione è quella che sia ora di osare. Senza pressioni, senza esasperazi­oni, ma la squadra di quest’anno sulla carta è coperta in tutti i reparti. E ha un gruppo inscalfibi­le. Tutti ingredient­i che potrebbero portare lontano. Anzi: lontanissi­mo.

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