Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pusher agli arresti in canonica Il prete: «In cella rischiava»

Don Marco e Mohammed: «Ci scambiamo mestieri di casa e studi religiosi»

- di Angela Tisbe Ciociola

«Ma come mai tutto questo interesse? Vi sembra così strano?». È incredulo, don Marco Scattolon, parroco della parrocchia di Rustega, frazione di Camposampi­ero nell’Alta Padovana. Non riesce a capacitars­i di aver attirato tutte queste attenzioni. Eppure, la notizia che nella sua canonica è ospitato un trentaquat­trenne marocchino, Mohammed Taoufiq, e che proprio lì sconterà un anno agli arresti domiciliar­i per spaccio ha suscitato molto clamore, in paese e non solo.

«Non capisco come mai, ho solo messo in atto il Vangelo», dice. Per il parroco non è una novità finire sui giornali. Era già successo quando, nel 2012, appena arrivato a Rustega da Spinea (Venezia), aveva affisso il cartello: «Aperto anche la domenica», si leggeva sulla porta della chiesa, rivolto a chi non santifica le feste e frequenta i negozi anche nel giorno dedicato al Signore. Un tema a lui caro, tanto che a Pasqua, qualche anno fa, aveva invitato gli acquirenti festivi a fare penitenza.

Quella di visitare i carcerati, spiega ora don Marco, era una delle indicazion­i che Gesù aveva lasciato ai suoi discepoli. Lui l’ha solo portata a un livello successivo. «Già in passato avevo ospitato uno straniero, un romeno. Poi qualche anno fa ho conosciuto i due fratelli di Mohammed – racconta il parroco, 67 anni -. Abitano qui vicino, così quando, durante una delle mie visite al carcere di Padova ho saputo che anche lui era rinchiuso lì, l’ho incontrato. L’ho trovato molto abbattuto, sapeva di aver sbagliato ed era molto depresso, quasi sull’orlo del suicidio. Ho deciso di fare un tentativo. D’altra parte, ho una casa molto grande, con quattro camere e quattro bagni. Io sono da solo, è uno spreco enorme».

Così, ormai un anno e mezzo fa, don Marco ha offerto ospitalità a Mohammed. L’altro ieri è arrivato un nuovo ordine di carcerazio­ne, probabilme­nte un cumulo di pena per vicende passate, e la detenzione si è prolungata di un ulteriore anno.

«Vedremo cosa succederà – continua il sacerdote -, lui non ha un altro posto dove stare. Potrebbe andare a vivere con i fratelli, però entrambi hanno figli e case molto piccole. Qui ormai abbiamo trovato un metodo e si cerca di dare il massimo». I due condividon­o tutto, dalla pulizia della casa alle lavatrici, passando per le ore dedicate alla preghiera. Perché, nonostante Mohammed sia musulmano, don Marco è riuscito a trovare molti punti in comune sul piano religioso.

«Abbiamo parlato molto – racconta -, io gli ho spiegato il Vangelo e lui mi ha fatto conoscere il Corano. Ci siamo scambiati i libri e abbiamo studiato. Ho approfondi­to la sua religione, i testi parlano di Gesù e della Madonna. Se si prendesse la briga di conoscersi reciprocam­ente, si scoprirebb­ero molte cose in comune e si eviterebbe­ro tanti problemi».

Se la generosità di don Marco ha trovato riscontro tra molti parrocchia­ni, c’è anche chi non vede di buon occhio la presenza di un detenuto in canonica. «Capisco chi storce un po’ la bocca – commenta il parroco -. Se ci fossero bambini o donne, i dubbi sarebbero leciti. Però l’oratorio dove vengono i ragazzini per frequentar­e il catechismo è lontano e non c’è rischio che possano incontrare il mio ospite. D’altra parte, dobbiamo anche fermarci a riflettere su un dato di fatto, la situazione delle carceri italiane è drammatica. Se l’avessi lasciato lì dentro, Mohammed avrebbe potuto conoscere brutte persone. La pena deve essere rieducativ­a ma in carcere sarebbe anche potuto entrare in contatto con idee pericolose. Meglio portarlo fuori. È solo un atto di misericord­ia».

 ??  ?? I coinquilin­i Don Marco, 67 anni e Mohammed, 34 anni, (in
foto) dividono la casa del parroco a Rustega, frazione di Camposampi­ero nel Padovano. Ne è nata un’insolita amicizia e i due si confrontan­o su temi religiosi. Alcuni parrocchia­ni apprezzano il...
I coinquilin­i Don Marco, 67 anni e Mohammed, 34 anni, (in foto) dividono la casa del parroco a Rustega, frazione di Camposampi­ero nel Padovano. Ne è nata un’insolita amicizia e i due si confrontan­o su temi religiosi. Alcuni parrocchia­ni apprezzano il...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy