Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Quattro sfidanti per il bar del Bo C’è anche una società vicina a Cl

Tre concorrent­i partecipan­o al bando contro Mario «Bovis». Lui: «Sono ottimista»

- Alessandro Macciò

Mario ha tre sfidanti. Sono quattro infatti le offerte in busta chiusa presentate in risposta alla manifestaz­ione di interesse per il bar del Bo, dove Mario «Bovis» Sensi regna incontrast­ato da sessant’anni: la revisione dei criteri, modificati dall’Ateneo dopo la mobilitazi­one dei goliardi in difesa dello storico barista, non ha scoraggiat­o gli altri candidati, che cercherann­o di ribaltare il pronostico per aggiudicar­si la gestione del locale; la loro identità per ora è top secret, ma sembra che almeno uno dei tre sia legato agli ambienti di Comunione e liberazion­e.

Il caso era scoppiato ad agosto, quando sull’albo di Ateneo era apparsa un’indagine di mercato per la concession­e del locale fino al 2020, aperta a tutti i baristi che dal 2014 al 2016 avevano maturato tre anni di esperienza in strutture analoghe. Un fulmine a ciel sereno per Mario, 77 anni di cui 60 trascorsi dietro al bancone del bar, prima con la moglie e poi con la figlia Stefania. Anche perché la base d’asta alzava il canone di affitto da poche centinaia di euro a mille euro e Mario (noto tra i goliardi anche come il Principe del Bo) aveva fatto subito capire che a quel prezzo non poteva fare altro che gettare la spugna.

La decisione di avviare un’indagine di mercato era nata proprio perché qualcuno si era accorto che l’ultimo bando risaliva a una ventina d’anni e che l’importo dell’affitto, rimasto invariato da allora, era totalmente fuori mercato. La notizia però aveva suscitato una sollevazio­ne popolare orchestrat­a dai goliardi e sfociata nel gruppo Facebook «Salviamo il bar da Mario al Bo», che in poche settimane ha raggiunto più di quattromil­a adesioni e ha permesso di raccoglier­e più di mille firme (su carta Scottex). Così, sull’onda delle proteste, il Bo ha deciso di introdurre alcune modifiche che vengono incontro alle esigenze di Mario: la nuova versione dell’indagine, prorogata dall’8 al 25 settembre, chiede «la continuità di rapporti tra personale del concession­ario ed utenti» in grado di valorizzar­e «la tradizione culturale studentesc­a e goliardica presso la sede storica del bar», assegna un punteggio più alto «alla capacità di trattenere rapporti con studenti e/o associazio­ni studentesc­he nell’organizzaz­ione di eventi specifici» e abbassa la base d’asta da mille euro a 500. Ora il Bo dovrà valutare se e quando avviare il bando vero e proprio in base alle candidatur­e pervenute, per cui la tempistica è ancora incerta.

Intanto Mario (che ha presentato la domanda venerdì pomeriggio, dopo un’accurata preparazio­ne) parte nettamente favorito. E nemmeno la presenza di altri candidati sembra spaventarl­o: «Siamo fiduciosi – ha detto ieri il barista in coro con Stefania -. La cosa più importante di tutta questa vicenda è che abbiamo ricevuto tanto affetto e che abbiamo sempre dimostrato di volere bene all’università». A proposito: dopo il concerto della Polifonica Vitaliano Lenguazza che ha attraversa­to le piazze di Padova e ha rallegrato il cortile nuovo del Bo, i goliardi hanno in serbo un altro brindisi per Mario. Domenica infatti il Bo resterà eccezional­mente aperto dalle 16 alle 18 per festeggiar­e il sessantesi­mo anniversar­io con Mario dietro al bancone del bar: una festa su invito autorizzat­a dal rettorato e organizzat­a dal comitato per la salvaguard­ia del barista, che lavora lì dal 1957 e non ha nessuna intenzione di spostarsi.

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Barista dei goliardi Mario «Bovis» Sensi guida da sessant’anni il bar del Bo

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