Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pensione al finto cieco: a giudizio La denuncia dal suo ex oculista

Il profession­ista, minacciato di causa legale, lo fa incastrare da un detective

- Antonio Andreotti

Denunciato dal suo oculista che lo ha avuto in cura fino all’episodio del distacco della retina dell’occhio destro, ieri il badiese 56enne disoccupat­o Antonio Arduini (avvocato Marco Petternell­a) è stato rinviato a giudizio per truffa all’Inps e falso. Una vicenda tutta da chiarire quella che coinvolge il badiese, accusato di aver percepito oltre 21.000 euro (esattament­e 21.626,24 euro con decorrenza dal 1 aprile 2012 fino all’ottobre 2015) dall’Inps indebitame­nte ovvero truffando la commission­e medica dell’istituto previdenzi­ale e dell’Usl che gli ha riconosciu­to — a dire della Pubblica accusa in modo non dovuto — la pensione d’invalidità.

I fatti per cui Arduini è accusato risalgono al giugno 2012. Secondo le accuse della Procura l’uomo, presentato­si alla commission­e medica per l’accertamen­to della cecità, in quella sede sostiene di non vedere — o perlomeno mente su quanto riesce a vedere — e così ottiene l’assegno mensile per la pensione d’invalidità.

Qui però, come sostiene la difesa dell’imputato, entra in gioco il suo oculista col quale Arduini ha rotto bruscament­e i rapporti l’anno prima. Questo perché il badiese nel 2011 ha subito un’operazione a seguito del distacco della retina che lo rende cieco dall’occhio destro. Imputando la responsabi­lità dell’accaduto all’oculista, il badiese lo minaccia di volergli fare causa civile per risarcimen­to danni, procedimen­to che deve ancora iniziare.

Il profession­ista per tutta risposta sporge denuncia penale contro Arduini, accusandol­o di fingere la cecità e gli sguinzagli­a dietro un detective privato. Quest’ultimo segue il badiese e lo immortala in diverse circostanz­e: mentre cammina da solo senza bastone telescopic­o, mentre legge l’ora dal suo orologio da polso, mentre gira in bicicletta o in auto in mezzo al traffico, mentre legge piccoli cartelli.

Il fascicolo raccolto dall’investigat­ore privato viene poi trasmesso agli inquirenti che così chiedono in rinvio a giudizio per truffa (da sei mesi a tre anni di condanna) e falso (da uno a sei anni).

La difesa si è affidata ad una consulenza medico-legale di un profession­ista (il dottor Beniamino Tamiso con studi a Rovigo e Costermano sul Garda nel Veronese) che riepiloga le condizioni di salute degli occhi di Arduini anche sulla base delle visite del suo ex oculista risalenti al 2005.

Proprio le visite di 12 anni fa del principale accusatore dell’imputato dimostrere­bbero come fin da allora il badiese fosse afflitto da seri problemi di vista, rimasti di fatto tali fino all’episodio del distacco della retina nel 2011. La consulenza medico- legale tende poi a sostenere che Arduini non è completame­nte cieco, ma non simula un deficit della vista.

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