Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Degrado in Galleria, Bergamin attacca «Braccialetto elettronico ai profughi»
Opposizione anti-sindaco, alleati con lui meno «Presenza Cristiana»
Il sindaco Massimo Bergamin propone il braccialetto elettronico per controllare gli spostamenti dei richiedenti asilo in città. «Per la sicurezza del territorio — spiega Bergamin — A meno del 10%, dei profughi viene riconosciuto lo status di rifugiato. Reputo opportuno vengano monitorati in quello che fanno di giorno e di notte e che rimanga traccia dei loro spostamenti».
Un’idea che ha sollevato le reazioni forti dell’opposizione e l’appoggio quasi unitario della maggioranza che sostiene il primo cittadino leghista, esponenti di «Presenza Cristiana» a parte. A scatenare il sindaco di Rovigo l’esasperazione dei residenti dei palazzi che si affacciano su Galleria Balotta, a pochi passi da Prefettura e viale Trieste. Galleria segnalata per il degrado, lo spaccio e gli schiamazzi notturni. «La proposta del sindaco è fantascienza — attacca Silvia Menon, capogruppo per l’omonima lista civica in consiglio comunale — Dopo aver eliminato le panchine da piazza della Repubblica pensa che cementare la galleria sarà la cosa giusta?». Le fa da eco Ivaldo Vernelli, guida del M5S a Rovigo in Comune. «Populista stile leghista — attacca Vernelli — ricordo che voleva armare i vigili con la pistola, cosa poi caduta».
Antonio Rossini di «Fare con Tosi» punta il dito «sull’illegalità e inutilità» del braccialetto elettronico in questo contesto e precisa che «Galleria Balotta è frequentata non da profughi, ma da persone che da anni risiedono a Rovigo».
Parole affilate anche dal Pd. La consigliera Giorgia Businaro: «Siamo al limite della tolleranza, prima il paragone tra un cavallo e l’uomo sulle nozze gay, poi la lettera a Putin per chiedere l’esercito. Rasentiamo il nazismo. E i cattolici non prendono nessuna posizione? È scandaloso».
Dalla maggioranza sostegno a Bergamin. A parte «Presenza Cristian» che tramite l’assessore Gianni Saccardin non commenta e si limita a dire che «la posizione del suo gruppo sull’immigrazione e l’accoglienza è nota a tutti da sempre». In linea Paolo Avezzù, presidente del consiglio comunale col suo capogruppo Luca Paron per «Obiettivo Rovigo» e Forza Italia rappresentata da Vani Patrese. «L’ha sparata grossa per attirare l’attenzione, unico modo ormai per ottenere un risultato» spiega Paron. «Il problema bisogna risolverlo come sta cercando di fare il sindaco» commenta Avezzù.
Anche Stefano Raule, commissario comunale della Lega Nord appoggia Bergamin che sabato sarà in udienza dal Papa con altri centinaia di sindaci per parlare proprio di accoglienza.