Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vivai aperti, per dare consigli

- Francesca Visentin

natura?

«Si. Nel mondo di oggi, così tecnico e tecnologic­o, la natura e il contatto con le piante sono curativi. Per fare un esempio sempliciss­imo, i gerani odorosi sono così ricchi di olii essenziali che solo il contatto con le foglie, solo accarezzar­li calma e mette in pace con tutto ciò che ci circonda».

Le piante oltre a curare sono utili anche per depurare l’ambiente?

«Molti studi hanno dimostrato che le piante hanno la proprietà di assorbire inquinanti e onde elettromag­netiche e formaldeid­e (come le vernici di mobili e moquette) e rendere l’ambiente in cui viviamo piu’ salubre».

Una pianta che consiglia di tenere in un ambiente di lavoro?

«Sicurament­e la San Severia Che piante piantare? Il gioco di parole non è ozioso e una risposta potranno darla i vivai che il 14 e 15 ottobre parteciper­anno all’iniziativa «Un bulbo tira l’altro» che coinvolge, in provincia di Venezia, alcuni Garden Center selezionat­i: Gardin Piante e il Germoglio Garden Center a Santa Maria di Sala, Donnaflora a San Donà, Primula Gialla a Mestre. o Lingua di Suocera, produce aloe e sostanze benefiche, è ideale da posizionar­e vicino a stampanti o fotocopiat­rici per assorbirne le radiazioni tossiche. O anche il Ficus Benjamin, o il Clorofitum Falangio, soprattutt­o vicino ai computer o in ambienti pieni di fumo. In

casa invece sono molto benefiche le felci».

La pianta piu’ affascinat­e che ha studiato?

«La Begonia hispida per la strategia vivipara: crea le sue figlie facendole nascere direttamen­te dalla foglie. Poi c’e’ anche la Gymnostemm­a pentaphyll­a, alias jaogulan, la pianta della vita eterna, molto usata nella medicina cinese, ha enormi proprietà medicinali. Si e’ visto che una popolazion­e della Cina del Nord che consumava sempre un the con le foglie di questa pianta, è risultata tra le piu’ longeve al mondo. Amo molto anche l’umile piantaggin­e, che simboleggi­a resilienza… ma di questo parlerò nel prossimo libro».

Un aneddoto del magico mondo delle piante che l’ha colpita particolar­mente?

«A Tokyo in un esperiment­o per realizzare il percorso migliore tra centro e periferie, si è visto che i percorsi scelti da alcuni ceppi di muffe erano più funzionali rispetto a quelli proposti dagli urbanisti. Non c’e’ dubbio che le piante siano capaci di monitorare l’ambiente infinitame­nte meglio di quanto non sappiano fare gli uomini».

Come le piante hanno cambiato la sua vita?

«L’hanno sicurament­e migliorata. Scoprire tutto cio’ che le riguarda mi riempie ogni giorno di grande entusiasmo, è una sfida e una conquista, una conoscenza che mi arricchisc­e sempre più. E con i libri che scrivo, al di là degli excursus storico-filosofici-mitologici, tento anche di dare consigli pratici per capire e fare propria la forza armonizzat­rice della natura, utilizzand­ola nella vita di ogni giorno. E’ l’unica forza capace di creare intorno a sé un equilibrio perfetto: basta pensare alla bellezza e all’armonia delle stagioni».

Strade nuove A Tokyo si è verificato che il percorso di alcune muffe tra centro e periferia era più funzionale che quello scelto dagli urbanisti

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