Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giardino
molto comune è di riempire troppo soprattutto i piccoli giardini — avverte Bottaretto — ma se arrediamo la casa con un mobile questo non cresce, una pianta sì. Il rischio è di ritrovarsi un “bosco” dopo qualche anno e dover rivederne una parte. Per le piante una crescita sacrificata implica poi un maggior rischio di ammalarsi. Ecco perché sceglierne un tipo che ci piace ma che non si adatta al clima o al terreno a disposizione significa ritrovarsi con piante dall’aspetto sempre debilitato e particolarmente esposte agli attacchi di funghi e insetti. Altrettanto importante è personalizzare il polmone verde — aggiunge l’architetto — negli anni abbiamo visto il passaggio di mode che hanno affollato i giardini di palme, olivi, siepi di cipressi Leylandii o di Photinia, rendendoli tutti uguali, senz’anima». Un altro aspetto da considerare è la presenza di un animale domestico. «Bisogna giungere ad un compromesso, difficilmente un cane lascerà un giardino perfetto. Se lo spazio lo consente l’ideale è dedicargli una zona, altrimenti bisogna optare per piante più rustiche, mantenere parti erbose calpestabili che aiutano l’assorbimento degli acidi e degli odori e creare un settore più morbido dove il cane possa scavare buche o fare i propri bisogni». Attenzione alle piante comuni ma pericolose per gli animali domestici, come aglio, agrifoglio, aloe, anturio, azalea, begonia, calla, crisantemo, edera, ficus, filodendro, ciclamino, glicine, ippocastano, mughetto, oleandro, ortensia, primula, ranuncolo, rododendro, stella di Natale, vischio.
Chi sono i più interessati al «polmone verde a portata di mano»? «La clientela è la più svariata: famiglie, giovani coppie, aziende per giardini di rappresentanza, appassionati del “fai da te” bisognosi di suggerimenti per una disposizione appropriata». È un progetto alla portata di tutti? «Esiste una vasta gamma di scelta, che comprende arredi, illuminazione, piante a pronto effetto ma più costose o piantine meno care che con pazienza cresceranno — chiude Bottaretto —. Meglio stabilire subito un budget con il progettista» Chi non ha il giardino, può crearsi la sua piccola oasi verde sul terrazzo? «Sì,vanno tenuti in considerazione clima ed esposizione ai venti come per i giardini, ma in questo caso non c’è il problema del terreno, quindi si possono scegliere i terricci idonei alle piante desiderate — suggerisce Elisa Bottaretto —. Io consiglio perenni, bulbose e graminacee, che resistono anni e regalano splendide fioriture. Anche le aromatiche sono adatte al vaso: se si selezionano quelle giuste, possono stare bene sul balcone al sud come in pianura e al nord, ad esclusione delle zone montane, dove il clima scende sotto lo zero. Rosmarino, salvia e lavanda sono piacevoli per profumo e fioriture e poi è una soddisfazione doppia usarle per cucinare». Qual è il miglior sistema di irrigazione? «Nei garden center si trovano kit completi di irrigazione e le istruzioni per installare un impianto fai da te. Attenzione però, parliamo di impianti molto semplici, che vanno bene se ci assentiamo per brevi periodi, ma poi ogni pianta ha le proprie esigenze e quindi bisogna sempre verificarne lo stato». I costi? «Il range è molto vario. Si può optare per soluzioni più economiche per l’arredo, i vasi, l’illuminazione, le piante stesse, oppure valutare marchi conosciuti o prodotti disegnati su misura, che fanno salire i prezzi. Sono articoli che durano, oggettistica artigianale, arbusti a pronto effetto».