Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Le sei regole del
I consigli dell’architetto: studiare tipo di terreno, clima, stile di vita, coerenza con la casa, non affollarlo E con pazienza aspettare che cresca
La cappa di smog ci soffoca, i ghiacciai si sciolgono, cemento e fabbriche ci avvelenano e la reazione è una caccia generale al «polmone verde» in città. Ormai il giardino è diventato un must per chi cerca o rinnova casa e la risposta è un’arte in crescita, un settore dell’architettura dedicato proprio alla progettazione di giardini «su misura». Ma come arrivarci? «Bisogna affidarsi a un professionista — spiega Elisa Bottaretto, architetto padovano e Garden designer — la progettazione di un giardino deve partire da un sopralluogo accurato dell’area indicata e del contesto nel quale è immersa, cioè urbano, marittimo, collinare o montagnoso. Si deve valutare se il suolo è pianeggiante o presenta differenze di quota, se ci sono visuali da schermare o invece da mettere in evidenza, magari per la presenza di elementi architettonici o paesaggistici di rilievo. Per scegliere le piante più adatte è indispensabile tenere conto del clima, di punti particolarmente esposti ai venti, del tipo di terreno e di chi vivrà questo spazio. È necessario conoscerne lo stile di vita, se abbia animali o esigenze particolari come aree gioco per i bambini o il desiderio di una zona per prendere il sole, leggere, coltivare l’orto». Vanno studiati l’arredamento interno e lo stile esterno della casa, per capire i gusti della persona e dare continuità al progetto.
Dopodiché si passa alla definizione del tipo di giardino: formale o informale, classico, moderno o «country», scegliendo piante, arredi e illuminazione adeguati. «Un errore