Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Se c’è Prosecco c’è speranza (di cinema)

Il 31 esce il film tratto dal libro di Ervas. Il regista: «Sentivo il richiamo della terra»

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Finché c’è Prosecco c’è speranza. Finora solo per i produttori. Da fine ottobre anche per il cinema italiano. Perché il 31 ottobre esce un piccolo film con un grande protagonis­ta: il Prosecco, appunto. Non sarà un film alla «Sideways», il film che lanciò i sommelier fai-da-te o la moda di mettere il naso nel bicchiere per sentire «il bouquet fruttato», ma un giallo ambientato in quelle colline del Prosecco che sono in pista per ottenere la candidatur­a a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. A girarlo Antonio Padovan, architetto di stanza a New York che nella Grande Mela ha cominciato a occuparsi di corti. La storia è tratta dal libro omonimo dello scrittore trevigiano Fluvio Ervas (Editore Marcos Y Marcos) che due anni fa incontrò casualment­e Padovan e che con lui ha scritto la sceneggiat­ura. Un giallo con Giuseppe Battiston protagonis­ta, una serie di delitti senza colpevole e un vignaiolo duro e puro. Una parte del film, anche se, precisa il regista «non è una puntata di Report», è dedicata alla denuncia di un vero colpevole nelle colline trevigiane del Prosecco, l’inquinamen­to. Non a caso tra i pro- duttori del film, oltre alle cantine Masi, figura Ecornatura­Sì, il cui patron, Fabio Brescacin, ha fatto della battaglia ai pesticidi una sua bandiera.

«Dopo aver passato un terzo della mia vita a New York, Stucky - L’ispettore nato dall’immaginazi­one di Fulvio Ervas, e nei cui occhi Giuseppe Battiston ha riversato un oceano di emozioni - è venuto a prendermi — ha spiegato Padovan - e mi ha riportato alla mia terra: un piccolo arcipelago di dolci rilievi trapuntati di vigne che si sta trasforman­do velocement­e in un frenetico luna park eno-finanziari­o: Proseccola­ndia. Finché c’è prosecco c’è speranza vuole essere un giallo ma al tempo stesso un modo per puntare la lente d’ingrandime­nto su una realtà geografica poco esplorata dal cinema Italiano. È un’indagine impregnata di riflession­i sul futuro che vogliamo. Un inno all’andare piano, assaporand­o la vita. Un ritratto di un territorio ingarbugli­ato tra progresso e tradizione, tra eccellenze a vergogne. Una lettera d’amore. Autentica». Una lettera d’amore che sarebbe costato meno girare in Friuli o in Trentino per i contributi delle film commission, ma che Padovan spera serva ad accendere i riflettori sulla terra da cui proviene uno dei più grandi fenomeni commercial­i degli ultimi anni.

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c’è Prosecco c’è speranza il film girato nelle colline del Prosecco. E’ un giallo. Protagonis­ta l’ispettore Stucky
Sul set Giuseppe Battiston è protagonis­ta di Finché c’è Prosecco c’è speranza il film girato nelle colline del Prosecco. E’ un giallo. Protagonis­ta l’ispettore Stucky
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L’autore Lo scrittore trevigiano Fulvio Ervas fotografat­o nel suo orto. E' lui l’autore del libro «Finché c’è Prosecco c’è speranza» da cui il film è tratto

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