«Volete il tram o i bus elettrici’» al via le firme per il referendum

I consiglieri di opposizione faranno da certificatori

L’opposizione fa sul serio. Tanto che ieri tutti i consiglieri comunali di centrodestra, a partire dall’ex sindaco leghista Massimo Bitonci, dal capogruppo della sua lista civica Matteo Cavatton e da quello di Forza Italia Eleonora Mosco, hanno formalmente chiesto agli uffici di Palazzo Moroni il via libera per poter autenticare le firme da raccogliere (ne servono almeno cinquemila) per l’indizione di un referendum popolare sul tram. L’obiettivo è quello di chiedere ai padovani che ne pensano della seconda linea dalla Stazione a Voltabarozzo per cui il primo cittadino Sergio Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni, una ventina di giorni fa, hanno chiesto un finanziamento di sessanta milioni di euro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il quesito della consultazione, che molto probabilmente darà ai padovani la possibilità di scegliere tra il mezzo su rotaia e gli autobus elettrici, sarà svelato questa sera quando alle 19,30, nella sala comunale di via Boccaccio, l’opposizione incontrerà quei residenti e commercianti di via Facciolati contrari all’ipotesi che la nuova tratta del tram passi lungo la strada in cui abitano e lavorano.

«Siamo di fronte a una duplice idiozia – continuano a ripetere Bitonci e colleghi – La prima è quella di tornare a investire su un mezzo obsoleto e costosissimo da mantenere. E l’altra è quella di farlo transitare lungo una strada, via Facciolati, dove si è riusciti a malapena, per ammissione dello stesso ex vicesindaco reggente Ivo Rossi, a realizzare la pista ciclabile. Quest’autentica follia, partorita da Giordani e Lorenzoni, va fermata al più presto. E lo faremo attraverso il referendum». Stasera intanto, in via Boccaccio, ci saranno anche gli ex presidenti bitonciani di Aps Holding e Bus Italia Veneto, Paolo Rossi e Ludovico Mazzarolli: «Il loro punto di vista tecnico – sottolinea l’ex sindaco – ci sarà molto utile».